mercoledì 8 dicembre 2021

Netflix Original 21: Scuola Media - Gli Anni Peggiori della Mia Vita


Credo proprio conosciate tutti Ferris Bueller, il protagonista di Una Pazza Giornata di Vacanza, film diretto da John Hughes. Ferris rappresenta in questa pellicola la libertà di vivere, la ribellione a un sistema chiuso dominato da adulti che sono vittime inconsapevoli di alcune regole da loro stessi create (rappresentati in questo caso dal Preside Edward Rooney), regole che vengono infrante da Ferris.
Un nuovo scontro studente/preside si verifica anche in Scuola Media: Gli Anni Peggiori della Mia Vita (Middle School: The Worst Years of My Life), diretto da Steve Carr, scritto da Chris Bowman, Hubbel Palmer e Kara Holden e distribuito su Netflix a partire dal 3 gennaio 2017. La pellicola è una di quelle acquisite in esclusiva dalla piattaforma dopo che essa è stata programmata nei cinema nei mesi antecedenti.
Il film, inoltre, è basato su un romanzo omonimo, primo capitolo di una saga molto più ampia, scritto da James Patterson - che ricordavo come scrittore di thriller - e Chris Tebbetts.
Dopo essere stato espulso da alcune scuole, Rafe Khatchadorian (Griffin Gluck) ha un'ultima possibilità, prima di essere inviato a un istituto militare, presso la Hills Village Middle School, ma qui si scontra subito col Preside Kenneth Dwight (Andy Daly), infatuato delle regole scolastiche da lui stesso ideate e scritte in un manuale, il quale arriva a distruggere l'album dei disegni del ragazzo.
Per non rischiare, Rafe decide di tenere un basso profilo, ma il suo amico Leo (Thomas Barbusca) lo esorta a infrangere una regola dopo l'altra del manuale senza farsi scoprire, per far comprendere agli altri studenti l'assurdità delle regole di Dwight e la sua mania di controllo.
La pellicola inizia e continua per molto tempo come una tipica commedia americana ambientata in una scuola, di quelle viste a bizzeffe negli anni scorsi, ma senza accorgercene vi è un sottotesto drammatico presente sin dal principio (e no, non è l'avere come mamma Lorelai Gilmore) e poi solo accennato.
Ma quando tale sottotesto diviene chiaro, oserei dire anche in modo imprevisto, vi è un completo ribaltamento di prospettiva nei confronti del protagonista e del mondo che gli ruota attorno. Rafe Khatchadorian, da figura comica, diviene un personaggio più complesso di quello che ci eravamo immaginati. Una persona che - a causa di un evento drammatico che ha vissuto - è rimasto bloccato nel passato e nei disegni da lui realizzati trasferisce questo suo blocco, questo desiderio impossibile di dimenticare ciò che è accaduto.
Cosicché, quando il suo albo di disegni viene distrutto, in lui infine qualcosa si sblocca e, con Leo che funge come sorta di coscienza interiore, riesce ad andare avanti, ad accettare ciò che è successo. A diventare un adulto... o almeno a iniziare un nuovo percorso con nuovi amici.
Il tutto viene reso sullo schermo in maniera discreta e potendo contare su un cast di attori, sia giovani che esperti che - seppur alcuni di loro bloccati in un personaggio stereotipato - danno il loro meglio.
Per una volta vediamo un film che non magnifica il voler tornare bambini a tutti i costi, ma riesce a costruire un accettabile equilibrio tra età giovanile ed età adulta.

3 commenti:

  1. Me lo hai venduto: io ADORO la scuola media e sono rimasto fermo lì, pensa tu XD
    Interessante la crescita del protagonista, sostanzialmente è anche così che fai passare dei messaggi verso i più giovani!

    Moz-

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    1. Grazie del commento :) Per me questo film è stata una sorpresa inaspettata.

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    2. Penso di vederlo davvero a breve.

      Moz-

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