Quanti film incentrati su rapine considerate impossibili abbiamo visto! Possiamo proprio dire che sia una sorta di sottogenere cinematografico. Da Come Rubare Un Milione di Dollari e Vivere Felici (How To Steal a Million), passando per Entrapment, fino ad arrivare ai recenti due film della saga Now You See Me, sono tanti gli esempi che si possono citare al riguardo, quelli in cui giungiamo infine a parteggiare per i ladri.
Rientra in questo particolare genere anche Coin Heist - Colpo alla Zecca (Coin Heist), scritto e diretto da Emily Hagins e distribuito su Netflix a partire dal 6 gennaio 2017. La pellicola si basa su un omonimo romanzo, pubblicato nel 2014 e scritto da Elisa Ludwig.
La vita di Jason Hodges (Alex Saxon) viene sconvolta dall'arresto di suo padre, preside della Dennington Prep School, incriminato per un ammanco di fondi di svariati milioni di dollari destinati alle attività scolastiche.
Mentre l'istituto stesso rischia di chiudere per sempre, Jason viene avvicinato dalla hacker Alice Drake (Alexis G. Zall), la quale gli propone l'ambizioso piano di stampare il denaro mancante direttamente presso uno stabilimento adiacente della zecca degli Stati Uniti, nei cui sistemi è in grado di intrufolarsi.
Per riuscire in questo piano, tuttavia, i due dovranno richiedere l'aiuto di altri due studenti: Dakota Cunningham (Sasha Pieterse), abile stratega e organizzatrice, e Benny (Jay Walker), in possesso di importanti conoscenze di natura tecnica. Ma gli imprevisti, ovviamente, sono dietro l'angolo.
Spesso nel vedere alcuni film bisogna affidarsi alla sospensione dell'incredulità, poiché se iniziassimo a questionare ogni singolo evento che notiamo, allora non si produrrebbe più alcuna pellicola. Chiaro, ovvio, che non bisogna abusare di questo.
Ecco, in questo caso direi che se ne è abusato. Ora mettendo un attimo da parte le motivazioni che spingono i quattro ragazzi a fare un colpo presso la zecca degli Stati Uniti, per almeno due dei quali risultano abbastanza labili considerato che si rischia la prigione, risulta davvero difficile che quattro studenti liceali - che non vengono nemmeno descritti come geni o persone fuori dal comune - riescano a concepire un piano così ardito senza essere scoperti.
A questo punto quello che conta è la storia, come viene narrato lo svolgimento di questo piano. E se, per esempio, nel primo Now You See Me veniva fornito tutto il background che - con un pizzico di sospensione di incredulità - rendeva accettabile il furto da parte dei maghi da palcoscenico, qui tale background è molto deficitario e la messa in scena della rapina finale, con una sicurezza dell'istituto che con trentamila lire il mio falegname la faceva meglio, manca di pathos.
Anche gli attori protagonisti, giovani e dunque con ampi margini di miglioramento, sono monoespressivi e risultano poco credibili nel mostrare le emozioni dei loro personaggi (e no, non basta piazzare una parolaccia ogni tanto per far sembrare qualcuno arrabbiato).
Quindi, se proprio volete, affidatevi ad Audrey Hepburn o al limite anche a Jesse Eisenberg: sono ladri più esperti.
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