domenica 12 dicembre 2021

A scuola di cinema: Mamma, Ho Perso L'Aereo (1990)

Agosto 1989: Mentre sta preparando le valigie per andare in vacanza, il regista e sceneggiatore John Hughes compila una lista di cose da non dimenticare e, scherzando tra sé e sé, pensa che farà bene a non scordarsi i suoi figli.
All'improvviso un altro pensiero lo coglie: cosa accadrebbe se suo figlio rimanesse da solo a casa? Come reagirebbe? Guidato da questi interrogativi, e certo che un bambino avrebbe paura dei ladri, Hughes smette di preparare le valigie e scrive otto pagine di note che sviluppa in un secondo momento in una sceneggiatura, la quale viene completata in appena nove giorni.
Nasce così Mamma, Ho Perso l'Aereo.


In quel periodo, John Hughes sta collaborando come produttore insieme al regista Chris Columbus sul set di National Lampoon's Christmas Vacation - Un Natale esplosivo! (National Lampoon's Christmas Vacation). Columbus, tuttavia, sta avendo un pessimo rapporto lavorativo con Chevy Chase e, nonostante abbia già girato alcune scene, decide infine di abbandonare il progetto per rilassarsi presso la dimora dei genitori di sua moglie.
John Hughes decide, tuttavia, di concedere al regista una seconda possibilità e dopo circa due settimane gli invia la sceneggiatura di Mamma, Ho Perso l'Aereo, nonché quella di un altro film, Reach The Rock.
Columbus accetta di dirigere il primo film, intrigato dalla sua atmosfera natalizia e dal suo umorismo. Aggiunge inoltre alcuni elementi alla sceneggiatura, nello specifico delle scene aggiuntive che approfondiscono il personaggio del Vecchio Marley.
Il trattamento di John Hughes viene opzionato dalla Warner Bros. Il produttore afferma che un budget sui dieci milioni di dollari dovrebbe essere più che sufficiente. Ben presto, però, si capisce che il costo lieviterà vicino ai 15 milioni di dollari.
Preoccupato che l'accordo con la Warner Bros. possa saltare, Hughes incontra in segreto alcuni esecutivi della 20th Century Fox, i quali si dichiarano disposti a finanziare la pellicola qualora la prima casa di produzione non volesse più portare avanti la cosa.
I timori di Hughes si rivelano fondati: la Warner Bros. chiede che il budget venga ridotto a tredici milioni e cinquecentomila dollari, ma viene ribattuto - tramite un dettagliato memo che delinea tutti i costi da sostenere - che questo non è possibile. La Warner Bros. ritira allora i propri finanziamenti.
John Hughes ricorre subito al piano B e il progetto viene riportato in vita dalla 20th Century Fox, disposta anche a sostenere un budget superiore alle aspettative, come infine accadrà.
Per il ruolo di Kevin McCallister, Chris Columbus effettua audizioni a oltre un centinaio di giovani attori, ma fin dal principio John Hughes gli suggerisce il nome di Macaulay Culkin, che ha già diretto nel film Io e Zio Buck (Uncle Buck). Alla fine il regista accetta il consiglio.
Per il ruolo di Harry Lime, viene considerato in prima battuta Robert De Niro, dopodiché la parte viene proposta a Jon Lovitz, che rifiuta. Il ruolo viene infine affidato a Joe Pesci, un idolo personale di Columbus, il quale rimane stupito in positivo del fatto che accetti l'incarico.
Il ruolo di Marv Merchants viene affidato a Daniel Stern, che si impegna per un periodo di sei settimane. Quando gli viene detto che saranno necessarie almeno otto settimane di presenza sul set, l'attore chiede un piccolo aumento del suo ingaggio, che gli viene negato, cosa che lo porta ad abbandonare il progetto.
In sua sostituzione viene contattato Daniel Roebuck, disposto anche a ricevere un ingaggio inferiore. Tuttavia, sia Hughes che Columbus si convincono subito che non sia la scelta più adatta e chiedono alla Fox di garantire l'aumento di salario richiesto da Stern, il quale si riappropria così della parte. Roebuck rimane per alcuni anni molto amareggiato da quest'esperienza, ritenendo di essere stato solo una pedina sacrificale per convincere la Fox a riassumere Stern.
Le riprese iniziano in via ufficiale il 14 febbraio 1990, tenendosi in Illinois (comprese le scene ambientate a Parigi). Per gli esterni della casa dei McCallister, viene selezionata un'abitazione sita nella città di Winnetka. Quando non è più possibile avere la neve naturale, si compensa utilizzando fiocchi di purè di patate.
Tra le prime scene che vengono girate ci sono quelle che riguardano il finto film di gangster Angeli con le Anime Sporche (un omaggio nel titolo a un vero film di gangster del 1938, Gli Angeli con la Faccia Sporca). L'ambientazione del passato viene ricreata, oltre a girare il tutto in bianco e nero, utilizzando arredamento e materiale vintage e impiegando attori che possano ricordare gli attori dei film di gangster di Hollywood.
Sul set, Joe Pesci tiene il più possibile le distanze da Macaulay Culkin, di modo tale che il ragazzo pensi che faccia davvero sul serio. Tanto che alla fine accade un piccolo incidente quando, dovendo Joe Pesci fingere di mordere un dito a Culkin, un morso lo dà per davvero lasciando una piccola cicatrice al giovane attore.
Joe Pesci non è convinto che il film possa avere un grande successo, a differenza di Quei Bravi Ragazzi (Goodfellas), tanto che si concede - d'intesa coi produttori e col regista - alcune interpretazioni sopra le righe. Spesso, però, si dimentica che sta lavorando a un film per famiglie, una produzione a cui non è abituato all'epoca, e ogni tanto gli scappa qualche imprecazione, al che Chris Columbus lo invita a modificare il linguaggio, almeno quando è sul set.
Joe Pesci, inoltre, non gradisce molto gli orari lavorativi, che richiedono a volte la sua presenza sul set già alle sette di mattina, quando invece prima di iniziare a lavorare preferisce fare qualche buca in un campo di golf. La sua frustrazione viene infine urlata in faccia all'aiuto regista James Giovannetti, il quale viene afferrato per il colletto. Da quel momento all'attore viene concesso di presentarsi sul set alle nove di mattina.
Sempre in materia di tempistica, per le leggi che consentono di impiegare attori bambini per uno specifico periodo temporale di cinque ore al giorno e che non sfori un certo orario, Chris Columbus e i suoi assistenti devono assicurarsi che tutte le scene ambientate di sera con Macaulay Culkin siano girate prima delle ore 22.00 e adeguarle alla tempistica massima consentita.
John Candy accetta di fare un cameo nel film, con una paga di appena 414 dollari, come gesto di cortesia verso John Hughes. Tuttavia, poiché ha solo un giorno libero da poter utilizzare in quel periodo, tutte le scene che lo coinvolgono vengono girate in un periodo di 23 ore. Buona parte delle battute e delle frasi da lui pronunciate sono frutto di improvvisazione.
Un'altra improvvisazione arriva da Macaulay Culkin, quando deve mettersi il dopobarba sulle guance e urlare. Il giovane attore ha l'idea di lasciare le sue mani sulle guance come se fossero rimaste incollate, invece di allontanarle, cosa che sorprende in maniera positiva Chris Columbus.
Vi sono ovviamente gli stuntmen Troy Brown e Leon Delaney a effettuare le acrobazie più pericolose che coinvolgono i personaggi di Harry e Marv. Se tali scene suscitano la nostra ilarità, la stessa cosa non accade a Chris Columbus.
Ogni volta, infatti, il regista trattiene il respiro temendo che, pur venendo le manovre acrobatiche effettuate in piena sicurezza (ma non essendo ancora possibile cancellare i cavi in post-produzione col computer), lo stuntman si sia davvero fatto male. Per poi tirare un sospiro di sollievo nel vedere lo stuntman rialzarsi senza problemi.
Per la scena in cui una tarantola deve camminare sulla faccia di Marv, con conseguente urlo di quest'ultimo, si pensa in un primo momento di utilizzare una replica semovente, idea che viene subito scartata. Viene dunque portata sul set una vera tarantola, di nome Barry.
Daniel Stern accetta che la tarantola faccia qualche passo su una sua mano e sulla sua testa, ma come comprensibile ha paura di possibili conseguenze in caso questa si senta attaccata e chiede se le sia stato estratto il veleno. La risposta è negativa, poiché in questo caso la tarantola morirebbe.
L'attore viene comunque rassicurato: la tarantola non possiede un apparato uditivo, l'importante è che Stern non faccia mosse improvvise che possano essere percepite dall'animale come una minaccia. Quindi l'urlo che si sente nel film è reale e non aggiunto in post-produzione, e con ogni probabilità nemmeno totale frutto di recitazione, in quanto Daniel Stern era ancora comprensibilmente spaventato.
Le riprese si concludono il 16 maggio 1990.
Mamma, Ho Perso l'Aereo (Home Alone) viene distribuito nei cinema americani a partire dal 10 novembre 1990. A fronte di un budget di 18 milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassare a livello internazionale oltre 476 milioni di dollari.
Un successo davvero inaspettato per questo film dal budget contenuto e che porta anche a due nomination al Premio Oscar, per la colonna sonora composta da John Williams.
Viene dunque subito messo in cantiere un sequel, cosa che non rappresenta un problema poiché John Hughes aveva già pensato a una possibile saga continuativa... ma questa è un'altra storia.

3 commenti:

  1. Ottimo post per un grande film: film dalla formula perfetta (e infatti non mi stupisce che ci siano state piccole aggiunte in divenire, proprio dal regista), con tante vicissitudini... chissà se alla Warner si mangiano ancora le mani

    Moz-

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    1. Alla Warner si mangiano di sicuro le mani. Ogni casa di produzione può vantare le sue numerose occasioni perse, in ormai quasi un secolo di storia qualche "errorino" ci può stare.

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    2. Certamente... Chissà se qualche testa è saltata.

      Moz-

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