Il tema è di quelli classici, la letteratura e la poesia se ne sono occupati sin dall'alba dei tempi. Amore e Morte, Eros e Thanatos. Elementi in apparenza incompatibili: come è possibile provare un sentimento vitale quando la vita non vi è più?
Eppure la narrativa ci insegna che talvolta l'amore è capace di superare queste barriere, fisiche e metafisiche. Anche nei fumetti. E chi meglio di Deadman per dimostrare questo? Il che ci porta ad Amore dopo la Morte (Love After Death), miniserie di due numeri pubblicata tra il 1989 e il 1990, scritta da Mike Baron e disegnata da Kelley Jones.
Dopo quasi dieci anni nella sua condizione di spirito, Boston Brand continua a provare sensazioni ed emozioni di quando era in vita, cosa che amplia la sua solitudine.
Quando nota su un giornale la notizia riguardante un circo abbandonato e lo spettro che ne perseguirebbe le rovine, Deadman, spinto dalla curiosità, si reca ad indagare.
In realtà non vi è un solo spettro, ma decine di essi, impossibilitati a lasciare questo piano dell'esistenza poiché il padrone del circo, guidato da un demone, li tiene imprigionati per il suo divertimento e sadismo. Tra questi vi è anche la moglie del proprietario, Ann, verso cui Deadman inizia a provare un vero sentimento di amore.
Ma potrà mai concretizzarsi un amore tra due spettri?
L'idea di partenza, a ben vedere, è molto semplice, ma non era mai stata esplorata durante il ciclo pubblicato su Strange Adventures, più incentrato sulla ricerca di Deadman del suo assassino.
Perché Deadman è uno spirito, sì, ma è anche (o meglio è stato) Boston Brand, un trapezista che continua a pensare come un essere umano e provare sensazioni come un essere umano, come la sua determinazione nello scoprire il mandante del suo omicidio dimostra.
E quindi perché Deadman non può anche provare sentimenti positivi come l'amore, che al tempo stesso però rischiano di distruggerlo?
Le idee semplici spesso si dimostrano anche efficaci. Da questa base di partenza, un ottimo connubio tra sceneggiatore e disegnatore mette in scena un dramma sovrannaturale dove - pur essendovi l'azione - ci si concentra maggiormente sull'intimità dei personaggi, trascinati su un palcoscenico infernale, un limbo eterno, dove non pare esservi via di fuga. Ognuno alla fine sceglierà il suo destino e affronterà un'inevitabile pena del contrappasso.
Il fatto che l'amore porti con sé anche il sesso non viene nascosto. Forse perché progetto ritenuto secondario e destinato a un pubblico maturo, in questa storia non ci si fa problemi a mostrare delle nudità, con corpi che si contorcono e si fondono in una giostra di impossibile - ma al tempo stesso credibile - anatomia ben illustrata.
Curioso che l'ordinaria castità supereroistica sia scardinata in questo caso da un eroe che tecnicamente vivo non è.
In ultima analisi, questa non è la classica storia supereroistica. Anzi, oserei dire che non è nemmeno una storia supereroistica, bensì il racconto del tormento di un uomo che tecnicamente la propria umanità l'ha perduta, ma cerca di restarvi aggrappato con tutte le sue forze. Naturali o sovrannaturali che siano.
Anche se questo comporta sconvolgere le esistenze di altri esseri umani.
.jpg)
Nessun commento:
Posta un commento