venerdì 24 ottobre 2025

Libri a caso: Le Avventure di Cugel l'Astuto


Siamo già stati trasportati ne La Terra Morente, questo mondo sull'orlo dell'apocalisse ideato da Jack Vance dove il sole andrà presto o tardi in supernova e la magia è l'elemento principale che anima - e distrugge - le vite degli esseri umani.
Se nel primo libro avevamo assistito a racconti autonomi con protagonisti diversi personaggi, seppur collegati da un filo comune, in questo caso il protagonista è uno solo e si muove nel medesimo scenario. Si tratta di Le Avventure di Cugel l'Astuto (The Eyes of the Overworld), pubblicato nel 1966.
Cugel è un avventuriero che si è autoproclamato "L'Astuto" per via delle - a suo dire - grandi doti nel cavarsela in ogni situazione. Guidato dall'avidità, prova a derubare un potente mago noto come Iocounu Il Mago Ridente, ma costui lo scopre e per punirlo lo scaraventa all'altro capo della terra, intimandogli di ritrovare un potente artefatto mistico prima di poter fare ritorno potendo utilizzare solo le proprie gambe.
A Cugel non resta dunque che muoversi in territori a lui ignoti, dovendo affrontare pericoli a ogni svolta e cercando di rimanere in vita. E il peggior nemico durante questa missione potrebbe essere proprio lui stesso.
Il libro, come detto, utilizza un solo protagonista, ma riprende la struttura dell'opera originaria articolando il viaggio di Cugel in sette racconti, ognuno collegato all'altro. Diversamente dal romanzo precedente, nessun racconto è davvero autonomo, poiché per comprendere a pieno le traversie del viaggio di Cugel  e i vari riferimenti che ci sono bisogna avere il quadro completo leggendoli tutti ne giusto ordine.
La presenza di un personaggio unico, e di un tema principale, infatti, consentono di dare una sorta di più ampio respiro agli eventi narrati, quindi alla fine è come se leggessimo un romanzo suddiviso in più capitoli. Non aspettatevi, tuttavia, riferimenti a raffica ai racconti del primo libro: a parte la consapevolezza che ci troviamo nello stesso mondo narrativo e il citare il nome di un mago già visto in precedenza, non c'è altro, forse per dare un taglio al passato e concentrarsi sul presente.
E questo presente è rappresentato proprio dal nuovo protagonista, che in un'epoca dove ancora predominavano gli eroi classici decide di distinguersi dalla massa. Cugel, infatti, non è un eroe, anzi a ben vedere non è nemmeno un antieroe.
Pensa solo a sé stesso, si comporta in maniera presuntuosa e arrogante, se una persona è in difficoltà l'aiuta solo se capisce di poterne avere un tornaconto, se si trova in pericolo non accorre al suo salvataggio e non si fa alcun problema a lasciare compagni di viaggio nelle grinfie della morte o di spietati criminali. Insomma, l'autore non ha fatto nulla per rendere simpatico questo personaggio, ma c'è anche da dire che il mondo in cui agisce non lascia molto spazio all'eroismo e all'altruismo.
Che tuttavia trova la giusta pena per questo suo atteggiamento. Ogni racconto segue grossomodo lo stesso schema: Cugel intravede una possibilità di arricchirsi o di diventare potente, fa di tutto per conseguire questa posizione di vantaggio sfruttando altre persone per questo scopo, ma alla fine viene punito e si ritrova con nulla in mano, di nuovo al punto di partenza.
Più che il viaggio dell'eroe quello di Cugel è un viaggio di vendetta, nei confronti del mago che lo ha cacciato in questa situazione. Forse l'epilogo sarà scontato, ma questo viaggio può riservare molte sorprese lungo la via.

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