giovedì 30 ottobre 2025

Fabolous Stack of Comics: Berserk - L'Età dell'Oro


Quando compare per la prima volta in Il Guerriero Nero, è subito chiaro che Gatsu ha un passato molto tormentato alle spalle. E non solo per via del suo arto mancante o della vista non ottimale, bensì per un atteggiamento cinico nei confronti della vita e delle persone che hanno la sfortuna di incrociare la sua via.
Quale fosse questo passato ancora non era chiaro, ma infine Kentarō Miura inizia a fare un po' di luce nella saga L'Età dell'Oro, pubblicata tra il 1992 e il 1993 sulla rivista Young Animal.
Un gruppo di mercenari trova un neonato partorito da una donna che è stata impiccata insieme ad altre persone per motivi sconosciuti. Una ragazza di nome Sys, la quale ha perso di recente il suo bambino e per questo è sull'orlo della follia, decide di adottarlo e gli dà il nome di Gatsu.
Sys tuttavia muore poco tempo dopo e così Gatsu viene adottato dal compagno di lei, Gambino, che lo sottopone quando è ancora un bambino a estenuanti allenamenti con spade più grandi di lui e gli fa sperimentare tremende sevizie.
Tuttavia, Gatsu conserva una sorta di fiducia nei confronti di Gambino nel corso degli anni. Ma lungo la strada sta per incontrare un'altra banda di mercenari, i Falchi, capitanati dall'affascinante ed enigmatico Grifis.
Le origini di un eroe, o di un antieroe, sono sempre caratterizzate da eventi drammatici che ha dovuto subire e che hanno forgiato il suo carattere. Ma come possono essere le origini di quello che fino ad ora ci è apparso come un personaggio negativo? Semplice: caratterizzate da ancora maggior dramma.
Conan il guerriero cimmero è nato su un campo di battaglia, Gatsu il guerriero nero è nato in un cimitero senza nome, partorito da una donna anch'essa senza nome che è stata impiccata per un ignoto reato o forse solo perché ha incrociato la propria strada con persone poco raccomandabili. Già questo denota la differenza tra le saghe fantasy classiche e questa, più "sporca" e corrotta.
La saga racconta i primi quindici anni di vita di Gatsu. E fin dal principio, un'aura di maledizione pare circondare il protagonista, attorno al quale molte persone muoiono o vanno incontro a un drammatico destino. Come se il suo stesso destino fosse inevitabilmente portato a vivere nella tragedia.
Al tempo stesso, alcuni importanti, in certi casi basilari dettagli vengono aggiunti e chiariti. Come ad esempio come mai Gatsu utilizzi sempre lame molto più grandi rispetto alla sua corporatura o da dove tragga origine quel cinismo e quel desiderio di non legare con nessuno che raggiungerà vette estreme nel futuro.
A fare da contraltare giungono Grifis, Caska e i Falchi, in buona parte coetanei di Gatsu. Il primo è come quei dei greci della mitologia: dai tratti efebici, una bellezza incomparabile e un'aura di luce che pare circondarlo, ma che impallidisce di fronte alla sua tremenda determinazione. Una determinazione per cui tutti lo seguono senza mettere in discussione i suoi ordini e vedendolo come una sorta di infallibile leader.
Caska invece rimane un'enigma, facendo qui la sua prima apparizione, ma si intuisce subito che la sua strada e quella di Gatsu si incroceranno molto presto. Anche lei sarà destinata a quel tragico epilogo che accompagna chi attraversa la strada del Guerriero Nero?
Non ricordo sinceramente se vi fosse mai stata un'origine così maledetta, dominata in buona parte dal dolore e dalla sofferenza e in cui solo un barlume di luce infine si intravede. Kentarō Miura continua a costruire questo mondo narrativo, arricchendolo di nuovi particolari e rendendolo sempre più intrigante e misterioso.

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