martedì 28 ottobre 2025

Fabolous Stack of Comics: Death - L'Alto Costo della Vita


Colui che ora è una persona controversa e con dei lati oscuri, Neil Gaiman, il quale rimane tuttavia un autore di grandi opere, ha creato in passato una serie di personaggi denominati gli Eterni, comparsi nella serie Sandman, dove il Signore dei Sogni Morfeo era il principale protagonista.
Tra questi Eterni, la prima a comparire dopo Morfeo e la prima a catturare le attenzioni dei lettori è stata Death. In un caso forse più unico che raro, e di cui a quella data non esistevano precedenti salvo sorprese, la Morte viene rappresentata non come un'oscura entità con falce e martello e con delle orribili fattezze, bensì come una ragazza adolescente, gentile, comprensiva e che porta le varie anime nell'aldilà, siano esse umane, animali o altro, con rammarico e guidandole come fosse una sorella maggiore.
Tale incarnazione di Death è poi comparsa in alcuni progetti a lei dedicati, il primo dei quali è L'Alto Costo della Vita (The High Cost of Living), miniserie di tre numeri pubblicata nel 1993, scritta da Neil Gaiman e disegnata da Chris Bachalo.
Una volta ogni cento anni, Death vive un giorno come una semplice umana tra le persone, per capire cosa provino quegli umani che prima o poi lei incrocerà lungo il cammino.
Mentre sta passando questa giornata come Didi, una giovane ragazza di New York adolescente e orfana, incontra in una discarica Sexton Furnival, un sedicenne che non ha più alcun desiderio di vivere dopo che i genitori si sono separati e sta meditando di suicidarsi. Nonostante Didi gli riveli di essere la Morte, il ragazzo non le crede.
Questo cambia quando Hettie la Matta irrompe sulla scena, chiedendo a Death di ritrovare il suo cuore, perduto chissà dove tanto tempo fa. Rimasto in qualche modo intrigato, Sexton Furnival abbandona temporaneamente i suoi propositi e segue Didi nel suo peregrinare tra le vie e i locali di New York, alla scoperta del senso della vita e di quale possa essere il suo vero significato.
La storia raccontata di per sé è molto semplice e diretta, è una sorta di caccia al tesoro narrativa che diventa però ben presto solo un pretesto.
Sfruttando il piccolo universo che ha creato negli anni precedenti, Neil Gaiman porta avanti quel discorso sulla vita e il suo volerle dare un significato presente, a ben vedere, sin dal primo numero di Sandman e che diventa uno dei temi principali proprio con l'introduzione di Death qualche numero dopo.
E in questo caso lo fa introducendo, sottotraccia ma anche in maniera abbastanza evidente, una tematica delicata e scottante quale quella del suicidio giovanile. Didi è in un certo senso un'omologa di Sexton, eppure vede la vita in maniera differente, ne assapora ogni momento perché sa che il tempo a sua disposizione è poco e apprezza cose per noi ordinarie come il mangiare cibo da un chiosco o ballare in una discoteca.
Senza che Death vada mai a questionare le sue scelte o i suoi propositi, ma guidandolo come una sorella saggia, attraverso di lei Sexton Furnival riscopre quel desiderio di vivere che aveva perduto, trovando infine un modo per lasciarsi alle spalle il dolore e andare avanti apprezzando proprio le piccole cose.
Il tutto può apparire come un messaggio semplicistico, forse lo è anche, ma questo tipo di prodotti era letto anche da persone che i supereroi non li toccavano neanche da lontano e apprezzati in particolar modo da un pubblico femminile che poteva ritrovarsi nei personaggi rappresentati.
Curioso che sia la Morte a ricordarci quale sia l'importanza della vita e del darle un significato, ma anche questo rappresenta un caso più unico che raro.

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