lunedì 31 ottobre 2022

Netflix Original 83: Buon Anniversario


Con le commedie romantiche si va quasi sempre sul sicuro. Il pubblico vuole vedere - salvo rari casi - quel tipo di storia d'amore che nasce, si evolve e affronta delle difficoltà (come capita a chiunque abbia almeno una relazione amorosa importante nella propria vita), le quali alla fine vengono soverchiate con proverbiale lieto fine (cosa che invece a molti non accade). Insomma, diviene una sorta di riscatto catartico.
Senza cercare eccessive valenze sociali, una commedia romantica con tutti i crismi si ritrova in Buon Anniversario (Happy Anniversary), scritto e diretto da Jared Stern e distribuito su Netflix a partire dal 30 marzo 2018.
Mollie (Noël Wells) e Sam (Ben Schwartz) sono una coppia convivente da qualche tempo e sembra che nulla possa scalfire la loro unione, priva di litigi o discussioni. Nulla, se non loro stessi. Nel giorno in cui si dovrebbe festeggiare l'inizio del loro terzo anno di convivenza, infatti, Mollie dichiara di non essere più felice e di voler interrompere la relazione.
Nel corso di una lunga giornata, tra dialoghi coi genitori, appuntamenti galanti mancati, litigi e discussioni, Mollie e Sam dovranno mettere in gioco ciò che davvero non hanno mai preso in considerazione, ovvero la loro reciproca esistenza una in funzione dell'altro. Con un risultato che potrebbe non essere scontato.
Bisogna ammetterlo, di film con trame simili ne abbiamo visti a bizzeffe nel corso degli anni. Dopotutto le commedie romantiche (e non quelle drammatiche alla Love Story) devono seguire una certa traccia narrativa che possa interessare il pubblico di riferimento, sia femminile che maschile.
Quindi in sé Buon Anniversario non presenta nulla di originale, né pretende di averlo. Si propone semplicemente di raccontare una classica storia d'amore che entra in crisi da un giorno all'altro, salvo poi ritrovare nuova vita proprio quando i due amanti iniziano a guardare dentro loro stessi mettendosi entrambi in discussione.
In passato storie simili coinvolgevano coppie sposate o fidanzate. Stavolta è diverso, stavolta il focus è su una coppia di conviventi, che non mette al primo posto necessariamente lo sposarsi o l'avere dei figli (però tranquilli, questa è un'opera mainstream alla fine). Di certo non è un caso unico o un primo esempio nel suo genere, ma è interessante e curioso vedere che si inizia a porre sotto i riflettori anche questo tipo di relazione.
E a quanto pare la cosiddetta crisi del settimo anno adesso sta riducendo i suoi termini temporali.

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