martedì 4 ottobre 2022

Netflix Original 78: Annientamento


La fantascienza al cinema può essere spettacolare, coinvolgere battaglie spaziali imponenti e duelli con magnifiche spade laser (sapete bene a cosa mi sto riferendo), eppure talvolta riesce anche a essere più "intimista". A esplorare le dinamiche tra gli esseri umani utilizzando la metafora di un'invasione aliena o sfruttando altri elementi cari a questo genere narrativo.
Lo sceneggiatore e regista Alex Garland sembra essersi specializzato in questo tipo di fantascienza intimista, a partire dal film che vede il suo debutto alla regia, Ex Machina. Un approccio che ritorna anche in Annientamento (Annihilation), libero adattamento di un omonimo romanzo scritto da Jeff VanderMeer, distribuito su Netflix a partire dal 12 marzo 2018.
La biologa Lena (Natalie Portman) ritrova suo marito Kane (Oscar Isaac), scomparso da circa un anno durante una missione segreta per l'esercito, in stato confusionario ed entra così in contatto con un gruppo governativo che sta indagando su un misterioso fenomeno noto come Il Bagliore, che sta alterando la flora e la fauna di una zona degli Stati Uniti e da cui nessuna spedizione è mai tornata.
Lena si avventura dunque nel Bagliore insieme alla dottoressa Ventress (Jennifer Jason Leigh) e altre tre donne scienziate per scoprire il mistero che si cela dietro questo fenomeno, non immaginando gli orrori che sarà costretta ad affrontare.
In un certo cinema di oggi, che preferisce "urlare" (in senso buono) le proprie idee allo spettatore per far sì che esse arrivino a segno, Annientamento appare quasi come un prodotto anomalo, fuori dal suo tempo, per certi versi difficilmente decifrabile come Il Bagliore pur presentando una trama abbastanza lineare.
Quello che sotto un primo strato risulta come la storia di un primo contatto con una specie aliena, si rivela ben presto un'analisi della psiche umana e la sua costante capacità di tendere all'autodistruzione e all'infelicità.
Coloro che votano la propria esistenza a questi scopi, incontrano dunque una drammatica fine, mentre la sopravvivenza giunge per chi riesce a sottrarsi a tale destino prestabilito. Lena e Kane, indagando nelle loro anime, devono capire quale sia la loro vera identità - ammesso che ne abbiano davvero una - e da qui provare a rinascere, spiritualmente ma anche fisicamente.
Sono loro i personaggi su cui più si concentra l'attenzione della storia e perciò anche dello spettatore, mentre gli altri comprimari rimangono sullo sfondo. di loro ci viene dato qualche accenno, ma non c'è un approfondimento, forse perché appaiono come carne narrativa destinata al macello, all'annientamento del titolo, ma alla fine risulta un peccato. Non sarebbe stato male sapere qualcosa in più di loro.

5 commenti:

  1. Purtroppo non mi era piaciuto. Cioè, visivamente è uno spettacolo ma non mi ha comunicato nulla a livello di trama. E' stato l'inizio del mio disamore verso Garland.

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    1. Come personaggi esistono solo Natalie Portman e Oscar Isaac (e anche lui in maniera minore). Gli altri sono fantasmi, c'è un vuoto che si fa sentire a livello di storia.

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  2. Spettacolare, finale poi da ricordare. Senza scordarsi la presenza dell'uomo-orso-maiale!

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    1. Omaggio (credo decisamente voluto) a L'Esperimento del Dottor K

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    2. Garland a me piace, sa scrivere di genere ma in particolare di personaggi. Ognuno ha sempre un arco narrativo che si completa con l'arrivo ai titoli di coda. Un aspetto di scrittura forse poco notato, ma che da l'idea di quanto ci sappia fare.

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