giovedì 27 ottobre 2022

Fabolous Stack of Comics: Tex - A Sud di Nogales


Alle storie di Tex sceneggiate da Gianluigi Bonelli è spesso associato il nome di Aurelio Galleppini in arte Galep, creatore grafico del personaggio. Ma in quei gloriosi anni in cui il Ranger del Texas vedeva crescere la propria gloria di anno in anno, altri disegnatori hanno contribuito a tale fama.
Uno di questi, secondo alcuni il disegnatore di Tex per eccellenza, è Giovanni Ticci, modello di ispirazione per molti artisti che hanno poi potuto dedicarsi alla realizzazione delle storie di Tex Willer.
Una delle più celebri storie disegnate da Giovanni Ticci è A Sud di Nogales, pubblicata nel 1977 sull'albo 199 di Tex.
I quattro pards (Tex Willer, Kit Carson, Kit Willer e Tiger Jack) si trovano al confine tra Texas e Messico, alla ricerca di trafficanti d'alcool che operano un mercato nero presso le tribù di indiani Apache del luogo, con un'ultima consegna sfociata in tragedia e nella morte di numerosi uomini.
Da uno di loro, prima che esali l'ultimo respiro, Tex apprende il nome del capo dei trafficanti: Solly Slade, un ex agente indiano che ha oltrepassato la barricata passando dalla parte del torto. Superfluo dire che Tex Willer e i suoi pards cercheranno di riportare la giustizia, a modo loro.
Abbiamo qui psicologie tagliate con l'accetta: Tex e i suoi compari rappresentano il bene assoluto, mentre Solly Slade e i suoi sgherri sono l'incarnazione del male, senza alcuna possibilità di riscatto, una cosa del tutto accettabile in un'epoca dove le zone di grigio non erano ancora parte integrante della narrativa a fumetti (a maggior ragione non alla portata di uno sceneggiatore cresciuto in un'epoca differente).
Quindi se le motivazioni dei personaggi non vengono - e non devono essere - eccessivamente approfondite, abbiamo numerose scene d'azione che dominano la storia e qui Giovanni Ticci va ben oltre il fare il proprio mestiere.
Vi sono ad esempio due sparatorie che coinvolgono numerosi personaggi e si protraggono per svariate pagine che riesce a gestire in maniera superba. Non riesco neanche a immaginare se Gianluigi Bonelli abbia dovuto dargli delle indicazioni al riguardo, visto che le tavole sembrano in certi casi davvero vivere di vita propria (e parliamo comunque di un albo uscito più di quarant'anni fa).
Una particolare bravura dello sceneggiatore è che, pur in una storia relativamente breve per i canoni texiani, riesca a dare ad ognuno dei quattro pards il proprio spazio e un ruolo ben preciso, con certo Tex che ruba la scena a tutti, ma senza far sfigurare gli altri. Questa è un'abilità particolare di Gianluigi Bonelli, laddove altri sceneggiatori - anche navigati - preferiscono incentrare le proprie storie su Tex e Kit Carson, lasciando da parte Kit Willer e Tiger Jack.
E con la giustizia ritornata nelle praterie texane, possiamo tornare alla nostra riserva indiana in attesa della prossima avventura.

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