Quando compare ben oltre la metà della seconda stagione di Breaking Bad, il personaggio di Saul Goodman sembra destinato a una manciata di apparizioni prima di precipitare nell'oblio. Così invece non accade: in breve tempo, Saul Goodman diviene il vero e proprio terzo protagonista del serial e - al termine di Breaking Bad - il protagonista assoluto dello spin-off Better Call Saul.
Buona parte del merito, e anche di più, va a Bob Odenkirk, che con la sua interpretazione ha saputo rendere Saul Goodman un personaggio davvero multisfaccettato, nonostante quella sua aria da sornione e i suoi discorsi sarcastici.
Odenkirk è tuttavia anche un produttore e sceneggiatore e, saltuariamente, lo vediamo coinvolto in progetti personali come questo: La Festa delle Fidanzate (Girlfriend's Day), scritto appunto da lui, Philip Zlotorynski ed Eric Von Hoffman, diretto da Michael Stephenson e distribuito su Netflix a partire dal 14 febbraio 2017.
In questa pellicola abbastanza breve - 70 minuti in tutto - Odenkirk interpreta Ray Wentworth, uno scrittore che lavora per una compagnia che stampa biglietti di auguri ideandone i messaggi.
Quando Wentworth viene licenziato dal suo posto di lavoro per scarso rendimento, entra in depressione, ma rientra in gioco quando il Governatore della California idea una nuova festività, la festa delle fidanzate appunto, mettendo a disposizione un lauto premio in denaro per chi sarà in grado di concepire il miglior messaggio di auguri.
Wentworth da quel momento diviene il terzo incomodo di un insolito conflitto tra due società gestite da due fratelli in lotta tra loro che intendono vincere il premio e in poco tempo si ritrova attorniato da criminali, omicidi e una donna enigmatica, Jill (Amber Tamblyn).
Pellicola molto particolare, anche per via della sua brevità. Odenkirk sembra non volersi allontanare da Saul Goodman, seppur in questo caso vi sia una versione più triste e fatalista del personaggio. In questo caso, però, Ray Wentworth compie una parabola di ascensione, arrivando a un compromesso con la sua esistenza grazie all'amore di Jill.
La trama è alquanto surreale e pervasa da uno humour nero che non intende strapparti una risata, difficile che accada dopotutto quando sullo schermo vedi pestaggi, sangue e arti feriti. Rappresentando in parte la follia che colpisce una parte della società odierna, basata sull'arrivismo e sulla prevaricazione.
Wentworth proviene da quella parte di società, ma da essa infine si staccherà dopo aver infine compreso quanto marcia essa sia.
La brevità del tutto, comunque, ci lascia una sensazione di vuoto, come se l'intera tematica non fosse stata approfondita a dovere.
E, breve come la pellicola, altrettanto lo è questo post.
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