Per molti anni, decenni, vi è stato un unico Hawkeye/Occhio di Falco, ovvero Clint Barton. Fino a quando, dopo l'apparente scomparsa dell'eroe in uno dei megasuperstraeventi Marvel, è apparso sulla scena - a partire da Young Avengers: La Crociata dei Bambini - un nuovo Occhio di Falco. Anzi, una nuova.
Stiamo parlando di Kate Bishop, in questo momento sulla cresta dell'onda più che mai grazie alla brava Hailee Steinfeld. Ma noi lettori di fumetti eravamo fan del personaggio da ben prima.
A seguito del ritorno di Clint Barton, il destino e le vicissitudini di Kate Bishop sono state legate a doppio filo all'Occhio di Falco originario, prima nella storica maxiserie di Matt Fraction e, successivamente, nella saga di Jeff Lemire descritta ne Il Nuovissimo Occhio di Falco.
Fino a quando, nel 2016, non le è stata dedicata la prima serie regolare a suo nome, durata in tutto 16 numeri e sceneggiata per intero da Kelly Thompson, mentre la parte grafica è stata affidata in buona parte a Leonardo Romero, con qualche intervento occasionale di Michael Walsh. La prima saga, di sei numeri, si intitola Punti di Ancoraggio (Anchor Points).
Kate Bishop, col fido cane Lucky, si trasferisce nuovamente a Los Angeles, dove apre un'agenzia investigativa di cui è l'unica socia, con lo scopo primario di indagare sulle attività criminali di suo padre e scoprire se sua madre possa essere ancora viva.
L'indagine subisce però un brusco stop quando Kate accoglie il suo primo cliente: una studentessa perseguitata da uno stalker. Quello che appare un caso come tanti altri, rivela ben presto degli sviluppi inattesi e si tramuterà in un incubo per l'eroina, quando si ritroverà a dover affrontare degli episodi di suggestione di massa, con scatti di rabbia imprevedibili... di cui lei è l'obiettivo principale.
Quando si tratta di dare una rinnovata visibilità a un personaggio che, nel bene o nel male, in passato appariva legato in maniera indissolubile a qualcun altro, una buona soluzione è inserire tale personaggio in un contesto del tutto nuovo, senza l'ingombrante eredità che si porta sulle spalle. L'esempio più celebre in tal senso è con ogni probabilità Dick Grayson/Nightwing.
La stessa cosa viene fatta in questa serie con Kate Bishop, la quale viene fatta trasferire - per la seconda volta - nella città di Los Angeles, lontano da Occhio di Falco (che ovviamente agisce in un contesto internazionale con gli Avengers, ma risulta legato alla città di New York, come visto nella serie scritta da Matt Fraction). Los Angeles risulta per gli eroi Marvel come una sorta di seconda patria e, nel corso degli anni, alcuni supergruppi hanno vissuto lì le loro avventure.
In questo nuovo ambiente l'eroina conosce nuovi amici e alleati avendo così attorno a sé i punti di ancoraggio del titolo, seppur definiti in maniera molto schematica in questa prima saga: il genio dei computer, il fusto e interesse amoroso di Kate, la detective che finge di voler mettere i bastoni tra le ruote, ma in realtà è affezionata alla ragazza.
Si crea così il cast di comprimari necessario a dare all'eroina un diverso background, ma il suo passato non viene messo da parte. Ne è la riprova il fatto che Kate indaghi su suo padre, il cui passato criminale era stato esplorato nelle due storie succitate, e che è stata la motivazione principale che l'ha spinta a divenire un'eroina.
Questa commistione tra passato e presente dunque si fonde per dare vita a un piacevole "ibrido" che porta il personaggio di Kate Bishop a (provare a) affrancarsi da Clint Barton, infine libera - da un punto di vista narrativo - di tracciare un proprio percorso che non dipenda dall'arciere.
Considerata l'ambientazione e i personaggi principali, questa testata ha un target perlopiù adolescenziale, ma non significa che risulti una sorta di circolo chiuso e chiunque vi si può approcciare senza particolari problemi.
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