sabato 5 febbraio 2022

A scuola di cinema: Re Per Una Notte (1983)

Fine anni '60 del ventesimo secolo: Paul D. Zimmerman, critico e sceneggiatore televisivo, legge un articolo sulla rivista Esquire incentrato su un fan rimasto ossessionato dal presentatore Johnny Carson - all'epoca il più popolare showman televisivo - e dal suo spettacolo, fino a giungere al punto di tenere un diario incentrato solo su di lui. E su altri stalker che ogni tanto prendono di mira il presentatore.
Zimmerman inizia a riflettere sulle conseguenze negative dell'essere una celebrità e di come certi fan insistenti, pur non volendo far del male, possano risultare comunque minacciosi e pericolosi. Basandosi su queste premesse, scrive poco tempo dopo una sceneggiatura su questa tematica, che alcuni anni dopo diventerà un lungometraggio.


Nel 1974, la sceneggiatura di Paul Zimmerman viene letta da Robert De Niro, il quale la propone a Martin Scorsese, con cui ha appena terminato la sua prima collaborazione grazie al film Mean Streets. Il regista, però, pur apprezzando la sceneggiatura non trova la sua tematica interessante e declina la proposta.
Negli anni successivi si prova a dare via libera al progetto tramite altri registi quali Milos Forman, Bob Fosse e Michael Cimino, il quale deve rinunciare poiché impegnato nella produzione de I Cancelli del Cielo (Heaven's Gate), ma non si giunge a nulla di concreto.
Fino a quando, verso la fine del 1979, mentre si sta per concludere la lavorazione di Toro Scatenato (Raging Bull), De Niro - che nel frattempo ha acquisito la sceneggiatura di Zimmerman - ripropone il soggetto a Scorsese. In questi anni il regista ha imparato a conoscere meglio le insidie dell'essere una celebrità e dunque, di fronte all'insistenza e perseveranza dell'attore, decide stavolta di accettare.
L'intento del regista, comunque, è quello di occuparsi più avanti di questo progetto e prendersi un periodo di riposo, poiché dopo la fine delle riprese di Toro Scatenato è stato soggetto a un attacco di polmonite, tanto da dover a un certo punto essere ricoverato in ospedale, pur senza gravi conseguenze.
Tuttavia all'orizzonte si profila uno sciopero degli sceneggiatori e la cosa rischia di complicare il tutto. Il produttore Arnon Milchan della 20th Century Fox riesce allora a convincere Scorsese ad anticipare di un mese l'inizio della lavorazione e, per velocizzare il tutto, a girare alcune scene per le strade di New York.
Se il ruolo del protagonista Rupert Pupkin è appannaggio di De Niro, la parte di Jerry Langford viene proposta in un primo momento a Johnny Carson, proprio la persona la cui esperienza con gli stalker aveva ispirato la sceneggiatura, ma dopo il suo rifiuto il ruolo viene offerto a Jerry Lewis.
Costui suggerisce di cambiare il nome di battesimo del personaggio, che in origine è Robert Langford, affibbiandogli il suo stesso nome. L'idea è quella di far sì che le persone che lo riconoscano per strada durante le riprese lo chiamino, potendo così registrare su pellicola vere reazioni. Cosa che puntualmente accade.
Robert De Niro esprime in merito le sue riserve a Scorsese, in quanto è convinto che Lewis potrebbe essere tentato di recitare un po' sopra le righe e non offrire una credibile performance drammatica, ma il regista è di diverso avviso: il background da comico di Jerry Lewis è quello che lo aiuterà a rendere credibile il personaggio di Jerry Langford.
Per entrare nella parte, Robert De Niro studia i monologhi di Richard Belzer e di altri comici da palcoscenico e inizia a contattare i suoi più insistenti cacciatori di autografi. In un curioso scambio di ruoli, l'attore li rintraccia e pone loro svariate domande, indagando sulle loro motivazioni e cercando di capire le ragioni del loro agire.
Il look del personaggio, invece, arriva da una fonte impensabile: un manichino, con tanto di baffetti, che De Niro vede in un negozio di abiti mentre è in giro con Scorsese e di cui adotta il vestiario.
Le riprese iniziano in via ufficiale il primo giugno 1981, tenendosi a New York.
I problemi non tardano ad arrivare quando, dopo tre giorni passati sul set senza far nulla, Jerry Lewis si lamenta con Martin Scorsese delle sue tempistiche lavorative e che dovrà essere pagato comunque.
I rapporti tra i due, comunque, migliorano subito dopo, tanto che Scorsese permette a Jerry Lewis di dirigere una scena non prevista in sceneggiatura e basata su un fatto realmente accaduto all'attore: quella dove un'anziana, dopo che Jerry Langford si rifiuta di parlare con un suo caro al telefono, gli augura di ammalarsi di cancro.
Martin Scorsese non si trova molto a proprio agio nel girare lungo le strade di New York, cosa che si rivela per lui un incubo logistico. Oltretutto, pur non avendo per fortuna una ricaduta della polmonite, la lavorazione si rivela alquanto stressante per via del fatto che è stata anticipata - ha praticamente girato due film senza soluzione di continuità e lui si è ripreso solo da poco dalla malattia.
La problematica più complicata, tuttavia, è il fatto che il regista ritenga parte del materiale presente nella sceneggiatura - le scene più sopra le righe, nello specifico - non così di buon livello quando viene girato.
Per la scena in cui Jerry Langford si libera dalla prigionia di Masha (Sandra Bernhard), Jerry Lewis vorrebbe che il suo personaggio la colpisse, facendola cadere contro un tavolino di vetro, ma l'attrice si oppone in maniera netta. La stessa cosa fa Scorsese, il quale teme che Sandra Bernhard possa rimanere ferita, e concepisce dunque una soluzione alternativa.
Un'altra idea proposta da Jerry Lewis, ma ugualmente scartata da Scorsese, è che Rupert Pupkin alla fine uccida Jerry Langford.
Le riprese si concludono nell'ottobre 1981.
Re Per Una Notte (The King of Comedy) viene distribuito nei cinema americani a partire dal 18 febbraio 1983. A fronte di un budget di circa 19 milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassare sul territorio americano appena due milioni e mezzo di dollari.
Un flop che Martin Scorsese si aspettava, tanto da fargli pentire col senno di poi di aver accettato l'incarico. Questo creerà una piccola frattura tra lui e Robert De Niro e i due torneranno a collaborare solo sette anni dopo, in Quei Bravi Ragazzi (Goodfellas)... ma questa è un'altra storia.

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