Nel 1988, esce nei cinema Il Principe Cerca Moglie (Coming To America), diretto da John Landis, in cui Eddie Murphy interpreta il principe Akeem dell'immaginario stato africano di Zamunda, che si trasferisce negli Stati Uniti per trovare l'amore della sua vita, la quale risulta essere infine una ragazza dei quartieri poveri del Queens.
Nonostante sia stato un grande successo all'epoca, il film è rimasto per molto tempo un episodio singolo, fino a quando la Paramount ha dato il via libera per un sequel. In origine pianificato per un'uscita nei cinema nel 2020, viene poi causa pandemia COVID-19 acquisito da Amazon Prime Video, che lo distribuisce a partire dal 5 marzo 2021.
Il seguito, intitolato Il Principe Cerca Figlio (Coming 2 America), è stato diretto da Craig Brewer e sceneggiato da David Sheffield e Barry Blaustein (scrittori del primo capitolo, da un soggetto dello stesso Eddie Murphy) con l'apporto di Justin Kanew e Kenya Barris.
Sono passati trent'anni dal matrimonio tra Akeem e Lisa McDowell e i due coniugi hanno avuto nel tempo tre figlie, vivendo una vita felice.
Quando, però, Akeem diventa sovrano dopo la morte del padre, la legge di Zamunda impone che la guida del regno possa essere tramandata solo a un erede maschio e così Akeem - anche per evitare un conflitto col Generale Izzi di Nexdoria (Wesley Snipes) - va alla ricerca di un figlio avuto da un rapporto occasionale prima di conoscere Lisa, Lavelle Junson (Jermaine Fowler).
I rapporti con lui non saranno del tutto facili e i due dovranno affrontare molti ostacoli, portando Akeem a dover scegliere tra la sua famiglia e il bene del suo regno.
Come ben intuibile, questo sequel - così come molte altre pellicole di questi ultimi anni - punta in particolar modo sull'effetto nostalgia dei vecchi spettatori e sono molti i rimandi più o meno velati alla prima pellicola. Tuttavia, non c'è solo questo.
Sia nella realtà che nella finzione sono passati trent'anni e la società non è più quella del 1988 (lasciando ora perdere i discorsi se sia meglio o peggio). Il film tiene conto di questo, utilizzando quel pizzico di retorica comunque mai troppo banale e puntando in particolar modo sul tema del ruolo della donna nel mondo di oggi.
Nel primo film, Lisa McDowell trovava la felicità e un riscatto da una vita povera solo tra le braccia di Akeem. Qui, invece, ci sono tre ragazze, ognuna di età differente, ognuna indipendente, che sanno cosa vogliono senza dover chiedere il permesso a nessuno. Poi possono anche fallire nei propri obiettivi (spoiler, è una commedia, non possono fallire), ma almeno ci hanno provato.
Anche il regno di Zamunda, espressione di un cinema/periodo di un altro tempo, entra nel ventunesimo secolo, plasmando le sue regole e la sua società in una sorta di mondo ideale che si vorrebbe proiettato nel mondo esterno. Akeem in tal senso - tramite un idolo cinematografico dei "tempi che furono" - diviene il ponte tra l'antichità e la modernità, avendo una diversa sensibilità rispetto a suo padre.
Una sensibilità che acquisisce grazie a Lavelle, il quale segue le sue stesse orme volendo sposare una donna che non appartiene al regno, ma gli dona felicità.
E siccome è passato tanto tempo e molti altri film sono usciti nel frattempo, il regno di Zamunda in questo caso diviene una sorta di Wakanda 2, con tanto di una Shuri comprata su Wish e le prove da superare per diventare Black Panther... ehm, principe del regno!
Il Principe Cerca Figlio certo si adagia sugli allori di un tempo, ma prova anche a guardare oltre, rimanendo in un eterno bilico tra passato e futuro.
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