Lo schema dei primi romanzi che vedono protagonista il Commissario Maigret sembra ormai consolidato e ognuno di essi porta sempre qualcosa in più. Maigret viene calato in un ambiente che non conosce a causa di un atto criminoso e, per venire a capo del mistero, deve prima di tutto divenire parte di quell'ambiente e capire le storie e le psicologie delle persone che ruotano attorno a quell'ambiente.
E così, dopo Pietr il Lettone e Il Cavallante della Providence, giunge il terzo romanzo in ordine cronologico (pur essendo stato il primo romanzo con protagonista Maigret a essere pubblicato), Il Defunto Signor Gallet (Monsieur Gallet, décédé), edito nel 1931.
Durante un'afosa estate, intervallata da brevi e violenti temporali, il Commissario Maigret si reca nella piccola città di Sancerre per indagare sulla morte di Émile Gallet, un apparentemente innocuo agente di commercio senza nemici al mondo.
E invece la realtà che si para di fronte a Maigret è sconcertante: Gallet aveva abbandonato il suo lavoro già da molti anni e conduceva una seconda vita all'insaputa della sua famiglia sotto altro nome. Per arrivare alla risoluzione del caso, dunque, Maigret deve prima comprendere la psicologia del defunto signor Gallet.
Ecco un nuovo ambiente per Maigret da capire ed esplorare, la piccola città di provincia (quelle di una volta, suppongo che anche in Francia oggi la situazione sia molto diversa): all'apparenza distaccata dal mondo, ma con una stazione, un albergo e tutte le altre cose che si trovano nelle grandi città, compresi i segreti, i piccoli segreti in questo caso capaci di sconvolgere vite intere.
E, come nei precedenti due romanzi, c'è da comprendere una psicologia per arrivare alla risoluzione del caso... solo che in questo caso è quella di un defunto che non può più dare alcuna informazione! Su questo meccanismo si innesta la trama e il suo progredire.
Pur di eccelso livello, ho trovato questo terzo romanzo di poco inferiore ai primi due, forse perché la dinamica "Maigret in ambiente sconosciuto" qui è un po' lasciata da parte o meglio non esplorata fino in fondo e oltre al Commissario non vi è nessun altro personaggio che riesce a restare sulla scena, se non per poche pagine, prima di completare la sua parte in questo dramma umano.
O meglio, questo personaggio c'è, è il vero co-protagonista della storia: il signor Gallet. Alla fine sarà con lui che Maigret deve davvero convivere le settimane che servono per arrivare alla verità. Una verità amara, così come quella dei primi due romanzi, solo che stavolta vi è un epilogo leggermente differente.
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