domenica 4 aprile 2021

Fabolous Stack of Comics: Due Figlie e Altri Animali Feroci


Ci sono aspetti della vita di cui senti parlare fin da quando sei piccolo e, per un motivo o per l'altro, tali aspetti continuano a essere presenti accanto a te - nei notiziari, nei discorsi che senti per strada o nei racconti dei tuoi amici - mentre cresci e non se ne vanno mai, anche se nel corso della tua vita non ti riguarderanno mai in maniera diretta.
Uno di questi aspetti è l'adozione, tema delicato e difficilmente toccato nei fumetti se non molto di sfuggita ("Sì, sono Bruce Wayne, ho adottato millemila orfani, ciao!"), senza approfondirlo troppo, forse perché è così particolare che bisogna averlo vissuto sulla propria pelle per parlarne senza retorica o facili sensazionalismi.
Chi un'adozione l'ha vissuta sulla propria pelle, invece, è stato Leo Ortolani, che ne parla nel volume Due Figlie e Altri Animali Feroci, pubblicato una prima volta nel 2011 da Sperling & Kupfer e ristampato - con qualche vignetta in più e altro materiale aggiuntivo - nel 2019 da Bao Publishing.
In realtà definirlo un fumetto sarebbe riduttivo, in quanto sono presenti molte parti testuali. In questo volume, infatti, Ortolani narra la vera e propria odissea - anche se a modo suo, quindi non facendo mai mancare qualche battuta - che ha vissuto insieme a sua moglie Caterina dal 2000 al 2010 per adottare un bambino.
Dai primi, infruttuosi tentativi con le autorità italiane, fino a giungere all'adozione internazionale, che lo porta a divenire padre di due bambine colombiane di nome Johanna e Lucy Maria.
Il volume alterna alcune vignette dell'autore incentrate su questa esperienza con le mail che mandò all'epoca ad amici e parenti, descrivendo le sue esperienze in Colombia, non certo agevoli tra una burocrazia che sembra non tenere conto delle reali esigenze genitoriali e due bambine piccole che vengono catapultate in un mondo a loro ignoto, con tutte le conseguenze del caso.
Come detto, non è facile parlare di un tema così delicato, ma Ortolani riesce in questo intento senza cercare di fare la morale o utilizzando retoriche. Semplicemente l'autore racconta ciò che sta vivendo in quel momento senza caricarlo di un cupo pessimismo - anche se la situazione che affronta insieme alla sua compagna non è delle più semplici - ma infarcendolo spesso di battute e situazioni scherzose per alleggerire l'atmosfera.
Il che non significa affatto sminuire il tema dell'adozione o ridurlo a una macchietta. Tutt'altro. Anche se la storia è venata di ironia, Ortolani sottolinea con intelligenza tutte le problematiche legate all'adozione, tra autorità statali che sembrano (e sono) distanti dai cittadini, una burocrazia ingestibile e avvocati costretti a barcamenarsi tra mille cause disperate.
Quindi il fumetto riesce nel suo intento: strapparti più di un sorriso e allo stesso tempo farti riflettere su un tema importante. Non è cosa da poco.

4 commenti:

  1. L'ho letto ai tempi dell'uscita per Bao (la prima versione è abbastanza introvabile)...comunque concordo in pieno, un libro che fa riflettere ma che ti strappa anche molte risate, come solo Leo sa fare!

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  2. Da tanto che lo voglio leggere. Un viaggio incredibile che sfiora l'assurdo. Già con l'adozione nazionale, immagino con un'adozione in un posto così diverso...
    😬
    Mitico Leo!

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    1. Un'opera davvero meritevole. Anche se non ci conosciamo, ti consiglio appena puoi di prenderla.

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