Il Quarto Mondo è una delle più grandi creazioni di Jack Kirby. Molto spesso si dice che, per concezione, magnificenza e portata, l'artista quando creò questo incredibile affresco di mondi e personaggi - nella prima metà degli anni '70 del ventesimo secolo - fosse molto in anticipo sui tempi. Tanto che, nel giro di pochi anni, tutte le serie che ne facevano parte chiusero i battenti e Kirby tornò alla Marvel.
Il Quarto Mondo, tuttavia, non è mai sparito dalla cosmogonia della DC Comics, divenendo elemento fondamentale per la prima Crisi e per molte trame successive.
Uno dei protagonisti principali di questa cosmogonia kirbyana è Scott Free, alias Mister Miracle, l'artista della fuga riuscito a liberarsi dalla prigionia della Granny Goddess/Nonnina Cara e dalla tirannia di Darkseid per cercare di crearsi una nuova esistenza sulla Terra insieme all'amata Big Barda, anch'essa sfuggita alla prigionia.
I due sono stati protagonisti di molte storie, una delle quali è la maxiserie di dodici numeri Mister Miracle, pubblicata tra il 2017 e il 2018, scritta da Tom King e disegnata da Mitch Gerads.
Preda di una forte depressione, Scott Free tenta il suicidio tagliandosi le vene dei polsi. Sospeso tra la vita e la morte, l'artista della fuga deve compiere la sua più grande impresa e inizia a vivere in un mondo alternativo dove Darkseid è.
Darkseid è ora padrone dell'Equazione Anti-Vita e ha mosso guerra a Nuova Genesi, uccidendo l'Altopadre. Con Orion nuovo reggente, Mister Miracle è chiamato a unirsi alle schiere dell'esercito di Nuova Genesi, ma lui vorrebbe solo sfuggire alle insidie della guerra e vivere un'esistenza serena accanto a Big Barda.
Il progredire di questa miniserie, capitolo dopo capitolo, rappresenta un viaggio all'interno di una psiche umana, quella di Scott Free nello specifico. Partendo dal punto più basso, dalla prospettiva di un uomo che - infettato dall'Equazione Anti-Vita (leggasi le sventure dell'esistenza, la depressione, le crisi personali) - decide di togliersi la vita.
Da qui in avanti ha inizio la risalita, partendo dai dubbi personali, per poi ritrovare la fiducia in sé stessi, grazie all'amore, e liberarsi di coloro che infettano la nostra esistenza con la loro tossicità.
Fino a sconfiggere la paura più grande e giungere a dare noi stessi la vita a qualcun altro e combattere per questa nuova vita, fino allo stremo delle forze, fino magari a perdere la nostra stessa vita. Ma se al punto di partenza la vita ce la siamo tolta perché credevamo di non aver più nulla per cui andare avanti, al punto di arrivo questo qualcosa per cui andare avanti ce l'abbiamo e siamo pronti a sacrificarci per qualcosa per cui vale la pena combattere, sempre.
Scott Free - l'uomo comune - sconfigge dunque l'Equazione Anti-Vita - i demoni interiori che ogni essere umano ha - e trova una nuova ragione di esistere, sia essa un figlio, una nuova relazione, una promozione, una nuova prospettiva: qualunque cosa sia è alla portata di tutti, l'importante è andare alla sua ricerca.
Tom King idea così una perfetta parabola di rinascita di un eroe che compie la sua impresa più grande: sfuggire alla morte e all'abbraccio delle tenebre.
La storia funziona anche grazie all'alchimia che King ha con Mitch Gerads. L'artista riprende la griglia a nove vignette a pagina di Watchmen e ne dà la sua personale e magnifica interpretazione. Si potrebbe pensare che vedere lo stesso tipo di pagina, albo dopo albo, possa essere noioso, ma non c'è nulla di più lontano dal vero. Gerads rende ogni tavola unica, costruendo vignette che si collegano le une alle altre e facendo sì che il nostro sguardo vaghi dall'alto in basso nel tentativo di cogliere l'intero affresco di ogni singola pagina e ogni singolo albo.
Darkseid è.
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