sabato 26 dicembre 2020

Fabolous Stack of Comics: Black Widow - Mai Più Bugie


Vedova Nera/Black Widow: spia, vendicatrice, amica fidata, eroina, persona che ha alle spalle un passato tormentato e molti segreti. Ci sono storie che si concentrano solo su uno di questi suoi aspetti, altre che magari ne esplorano due. Poi ci sono Mark Waid e Chris Samnee, capaci di analizzarli tutti con efficacia e trarre da essi una storia fantastica.
Black Widow: Mai Più Bugie (Black Widow by Waid & Samnee: The Complete Collection) è una maxiserie di dodici numeri pubblicata tra il 2016 e il 2017. Chris Samnee ne ha sviluppato il soggetto, mentre Mark Waid si è occupato dei dialoghi.
Una misteriosa persona nota come Leone Piangente ricatta la Vedova Nera, minacciando di rivelare un suo terribile segreto e ordinandole di rubare alcuni dossier. Natasha Romanov capisce che non sta bluffando ed è costretta, perché non venga alla luce un'azione del suo passato, a mettersi contro lo SHIELD e Iron Man.
Nel mentre, tuttavia, l'eroina scopre che la Stanza Rossa - l'agenzia segreta russa che la trasformò in una letale spia - si è riformata e, col nuovo nome di Stanza Buia, è ora guidata da alcune sue vecchie conoscenze. Una situazione che appare senza via d'uscita, ma si sa, la Vedova Nera ha molte frecce al proprio arco, pur non essendo Occhio di Falco.
Quello che ci troviamo di fronte in questo caso è un blockbuster cinematografico sotto forma di fumetto. Nella prima parte vi sono infinite scene d'azione e di lotta dove la Vedova Nera parla davvero pochissimo (nel primo numero dice solo una frase, ad esempio), di modo tale che la Marvel non stacchi un assegno troppo grande a Waid.
La seconda parte invece, pur non dimenticandosi dell'azione, risulta più introspettiva, con sguardi ai vari protagonisti di questa saga e le loro motivazioni, nonché le interazioni tra la Vedova Nera e suoi ex alleati ora alla deriva a causa delle maxisaghe Marvel. Questa seconda parte, forse complice un finale esasperato, risulta meno intrigante della prima ma in ogni caso efficace.
L'intera maxiserie dovrebbe essere presa a esempio - e riempita di lodi - per la parte grafica. Quello che mi è parso di vedere è che gli editor abbiano preso la decisione migliore: hanno dato piena libertà a un grande artista quale è Chris Samnee, il quale si è sbizzarrito ideando tavole assurde e mirabili con storytelling frenetico (il primo numero dovrebbe essere insegnato nelle scuole).
Attenzione, però, gli straordinari disegni di Samnee non precludono a una buona storia, grazie con ogni probabilità al mestiere di Mark Waid che ha lavorato di scalpello per migliorare il soggetto di Samnee e ci ha poi aggiunto i suoi dialoghi, laddove davvero erano necessari... perché a volte le tavole parlavano da sole (in questo momento mi sto immaginando Chris Samnee in modalità Michelangelo, chiedo scusa).
Scarlett Johansson non avrebbe potuto fare di meglio.

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