venerdì 2 settembre 2022

Fabolous Stack of Comics: Motor Girl


Se c'è una costante nelle storie ideate da Terry Moore è che presentano come protagoniste assolute delle donne forti che si ritrovano tuttavia coinvolte in situazioni complicate per cui vengono messe alla prova e devono mettere in questione loro stesse e le loro scelte di vita.
A partire da Francine e Katchoo di Strangers In Paradise, per passare poi a Rachel Beck di Rachel Rising. E giungere infine alla protagonista di Motor Girl, miniserie in dieci numeri pubblicata da Abstract Studio (un'etichetta indipendente fondata dallo stesso Moore) e pubblicata tra il 2016 e il 2017.
Samantha Lockyear è una reduce del conflitto in Iraq che, dopo essere sopravvissuta a due attentati e la tortura da parte dei soldati iracheni che le ha lasciato delle cicatrici sulla schiena nonché dei forti traumi psicologici, gestisce un deposito di rottami di proprietà di Libby, un'anziana donna che le è molto affezionata. Oltre a lei, l'unica altra sua compagnia è un gorilla di nome Mike con cui parla dei più svariati argomenti.
Samantha inizia a notare qualcosa di strano quando alcuni agenti governativi si presentano alla sua porta, intimandole di convincere Libby a vendere il terreno su cui si trova il deposito di rottami. La ragazza non può immaginare che quel terreno diverrà presto oggetto dell'atterraggio di un UFO. E non solo: gli alieni inizieranno a essere suoi amici. Il governo americano, tuttavia, ha altre mire.
Pur con svariate scene ironiche, se non addirittura comiche (grazie in particolar modo alla presenza di due energumeni al servizio del governo che in realtà si comportano come Gianni e Pinotto), questa storia presenta in realtà un sottotesto davvero drammatico e che non viene rivelato immediatamente, cosicché quando il quadro diventa più chiaro agli occhi del lettore, è come ricevere un metaforico pugno narrativo nello stomaco.
Samantha Lockyear si rivela essere una donna tormentata, dalla psiche fragile a causa di ciò che ha dovuto subire in Iraq e quindi la trama che si dipana davanti ai nostri occhi - e che salvo brevi stacchi vediamo svolgersi solo per ciò di cui lei è testimone - è un continuo alternarsi tra realtà e fantasia. Tra ciò che appare come concreto e ciò che invece è solo qualcosa di sfuggevole, creato dalla mente per non vedere quella che è la realtà davanti ai propri occhi.
Quella stessa realtà da cui Samantha sta cercando di fuggire sin dal termine del conflitto in Iraq, rifugiandosi in un luogo solitario, dove non c'è nessuno con cui poter parlare. Ma ben presto la ragazza capirà che questa non è vera vita e, tramite l'insolita esperienza da lei vissuta, subirà uno strano processo di rinascita al termine del quale, comunque, non sarà più la persona di un tempo.
Non è detto che diventi necessariamente una persona migliore, ma un nuovo percorso viene iniziato e nuove strade iniziano a essere intraprese. Poiché a volte la realtà va affrontata di petto e non evitata: non tutto il mondo è in guerra, dopotutto.

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