lunedì 19 settembre 2022

Fabolous Stack of Comics: Joker - Il Sorriso che Uccide


Il tema è di quelli ricorrenti. "Chi è più pazzo? Il pazzo o il pazzo che lo segue?" come direbbero in una galassia lontana lontana. I confronti tra Batman e Joker hanno spesso viaggiato sull'orlo della follia, col Cavaliere Oscuro che rischiava di precipitare in quella spirale, e l'esempio più celebre in tal senso rimane The Killing Joke, di Alan Moore e Brian Bolland.
Una nuova sfida tra questi due contendenti, in bilico tra sanità mentale e pazzia, si verifica nella miniserie in 3 numeri, pubblicata nel 2020, Il Sorriso che Uccide (Killer Smile), scritta da Jeff Lemire e disegnata da Andrea Sorrentino. Questa storia ha poi avuto un epilogo, realizzato dagli stessi autori, col one-shot Batman: The Smile Killer.
Tanti hanno cercato di curare il Joker dalla sua follia, per gloria personale o sincero altruismo, e il dr. Ben Arnell è colui che vuole tentare per l'ennesima volta di comprendere ciò che si cela dietro la pazzia del misterioso criminale.
Tuttavia il Joker, che ormai ben conosce quello che lui definisce un gioco, è pronto per l'ennesima volta a far precipitare una delle sue vittime in quella spirale di follia che lui invece conosce molto bene e a cui solo Batman è riuscito a sfuggire negli anni. E l'ancora perfetta per far impazzire Ben Arnell è a portata di mano: è la sua famiglia.
Sì, questa storia di per sé non racconta nulla di nuovo: il Joker fa impazzire una persona che si avvicina troppo a lui, iniziando a scavare nella sua psiche e a indebolire i suoi affetti. Fino a quando i ruoli si invertono: il Joker diventa la figura predominante, mentre lo psicologo la vittima di cui vengono messe a nudo tutte le debolezze e le incertezze, coi peccati del proprio passato che ritornano a tormentarlo. Più che a sufficienza per far precipitare chiunque nella follia.
Ben Arnell dunque appare quasi come una versione maschile di Harleen Quinzel - senza sottotesto romantico - ma almeno, pur intuendo abbastanza presto dove la narrazione sta andando a parare, è descritto tutto abbastanza bene e come al solito con una parte grafica gestita da Andrea Sorrentino di livello eccelso.
Appare curioso che, pur avendo la storia una conclusione e tutti i nodi vengano infine al pettine, si lasci un piccolo margine per un seguito. Che il destino di Ben Arnell, e di Batman e del Joker, non sia ancora stato sancito? O forse, più semplicemente, quel precipizio che porta lungo la spirale della follia non avrà mai fine, mentre la risata di un pagliaccio ci accompagna.

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