martedì 21 settembre 2021

Netflix Original 9: Rebirth


Avete presente quando vedete un film che sembra di denuncia, ma alla fine della visione rimanete alquanto confusi? Ecco, questa sensazione mi è capitata vedendo Rebirth, pellicola sceneggiata e diretta da Karl Mueller e distribuita su Netflix a partire dal 15 luglio 2016.
Kyle (Fran Kranz) è il social media manager di un gruppo bancario che un giorno riceve la visita di un suo ex compagno di scuola, Zack (Adam Goldberg). Quest'ultimo gli dice che la sua vita è cambiata grazie al programma Rebirth, a cui lui stesso ha contribuito, esortando il suo amico a parteciparvi.
Incuriosito, Kyle si reca a uno dei convegni indicatogli da Zack e precipita rapidamente in un incubo, un incubo composto da persone asservite a un ideale impalpabile. Un incubo di cui è proprio lui il protagonista e da cui non sarà così facile fuggire.
Questo film vuole essere una critica a quelle numerose organizzazioni, presenti soprattutto negli Stati Uniti, che promettono a chi si iscrive di cambiare la loro vita, salvo poi spillargli soldi e inculcare idee che riscrivano completamente la loro esistenza e possano andare anche contro lo stato civile. Qualcuno le definirebbe sette.
Se il primo pensiero in tal senso può andare a Scientology, vi è da aggiungere che essa è solo la punta di un iceberg molto più grande negli Stati Uniti (qui in Italia invece siamo ancora propensi all'affidarci a finti maghi e stregoni, ma ci evolveremo un giorno o l'altro), quindi la critica di Rebirth vuole essere più generale e non specifica.
Ma tale critica non pare cogliere nel segno, o non andare fino in fondo, quanto piuttosto fermarsi a metà. Rebirth sembra infatti mettere sullo stesso piano sia chi crea tali organizzazioni, sia tutti coloro che vi si affidano - che pure avranno le loro colpe, certo, ma spetterebbe alla società e agli organi legislativi piuttosto fermare tali organizzazioni se compiono atti illeciti o plagiano le persone.
Il finale in tal senso risulta piuttosto spiazzante. Se Kyle, col sempre bravissimo Kranz, sembra precipitare del tutto in quella spirale di oblio, non si capisce perché anche la famiglia e i suoi colleghi di lavoro debbano fare altrettanto. Come non è chiaro, anche se viene suggerito, come mai Rebirth diventi così influente senza che nessuno apra delle indagini (così come invece è accaduto a Scientology).
Certo, Karl Mueller vuole dirci che questo è un possibile rischio e non uno scenario che deve necessariamente coinvolgere tutti, ma non usa tutte le parole necessarie per far arrivare questo messaggio.
Non conoscendo poi a fondo questo mondo, non so se ci sia anche il rischio di fare di tutta l'erba un fascio, quindi classificare come delle sette organizzazioni che - pur vivendo dei contributi dei soci - perseguono obiettivi legali in maniera legale.
Sarebbe un tema interessante da approfondire.

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