Di personaggi che sopravvivono ai loro creatori, continuando a "vivere" tramite nuovi racconti, è piena la storia e il fumetto non rappresenta un'eccezione. Pensiamo ad esempio agli eroi creati da Bonelli padre e figlio - come Tex o Zagor - oppure, per guardare agli Stati Uniti, a buona parte dei supereroi creati durante la Golden e la Silver Age.
Anche l'Eternauta è sopravvissuto al suo creatore, Héctor Germán Oesterheld, e nella maniera più tragica, poiché l'autore è divenuto una vittima della dittatura dei colonnelli argentina instaurata da Jorge Videla, tanto che in vita non è riuscito a vedere la conclusione della seconda saga incentrata su Juan Salvo.
Cinque anni dopo la conclusione de L'Eternauta - Il Ritorno, nel 1983 Juan Salvo ritorna sulla rivista argentina Skorpio con un nuovo serial, L'Eternauta III (El Eternauta III), per un totale di poco più di 270 pagine.
Al posto di Oesterheld troviamo lo sceneggiatore italiano Alberto Ongaro. La saga inizia a essere disegnata da Francisco Solano López, il quale però abbandona quasi subito l'incarico lasciando spazio a Osvaldo Walter Viola alias Oswal, Mario Morhain e Carlos Meglia.
Anche stavolta la storia inizia laddove si era conclusa quella precedente. Juan Salvo e Germán sono tornati dal futuro e la guerra contro i Loro si è conclusa, ma a caro prezzo, poiché l'Eternauta ha visto perire in questo conflitto la moglie Elena e la figlia Martita. Mentre il mondo intero rinasce dalle macerie, l'Eternauta ha la visione di un mondo parallelo dove Elena e Martita sono ancora vive.
Insieme a Germán, Juan Salvo si proietterà in quel mondo, una dimensione parallela, ma non troverà quel paradiso che aveva immaginato.
Come detto, siamo abituati a vedere personaggi che sopravvivono ai loro creatori, ma è di certo abbastanza straniante vedere quello stesso creatore - ucciso da un barbaro regime come quello dei Loro - divenire il co-protagonista di questa storia, così come lo era stato della saga precedente, e vedere le sue opere divenire il fulcro stesso della trama.
Non ci sono in questa terza saga riflessioni esistenzialiste o proclami di lotta politica mascherati. Alberto Ongaro si limita a stendere una buona storia cercando di mantenere i caratteri di fondo dei due protagonisti principali, Juan Salvo e Germán, e traendo ispirazione da quella letteratura fantascientifica tanto cara a Oesterheld (anche se abbiamo l'impressione che non avrebbe approvato più di tanto questa storia).
Il ritmo della storia è lento all'inizio, salvo poi divenire più frenetico, se mi è concesso il termine, quando la nuova minaccia viene rivelata. Una minaccia che è una sorta di vecchio che guarda al nuovo, nella migliore tradizione fumettistica.
E forse alla fine un messaggio di fondo c'è. Quando la storia viene pubblicata, il regime militare di Videla è stato deposto e il popolo argentino può iniziare a pensare a una rinascita, una ricostruzione della società, ma senza dimenticare le tragedie del passato e gli insegnamenti che queste hanno portato.
La stessa cosa accade nel mondo dell'Eternauta. La guerra contro i Loro è finita e quel mondo può andare avanti e rinascere. Ma quello stesso mondo non deve dimenticare le tragedie del passato, non può scordarsi di chi vi ha dato vita.
Grazie a Héctor Germán Oesterheld, un caposaldo del fumetto ha raggiunto e fatto appassionare generazioni di lettori in tutto il mondo. E continua a farlo, per fortuna.
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