Ci sono a volte creazioni di artisti, non concepite presso le due major DC Comics e Marvel, che riescono ad avere successo. A durare nel tempo. Magari passando da un editore all'altro, ma questo permette alla creazione di turno di continuare a essere pubblicata in maniera costante e con nuove storie.
Una di queste creazioni è Madman di Mike Allred. L'autore, entrato da poco nel mondo professionistico del fumetto al tempo dell'ideazione di questo personaggio, lo fa esordire nella sua identità civile di Frank Einstein in due storie prima che, con la sua nuova identità mascherata, faccia la sua comparsa nella miniserie in bianco e nero di tre numeri Odissea Nello Strano (The Oddity Odissey), pubblicata nel 1992 dalla piccola casa editrice Tundra Publishing.
Nella città di Snap City, una persona preda di amnesia vestita di uno strano costume cerca di impedire che i diari del morente Dr. Boiffard cadano nelle mani della banda criminale guidata da Monstadt. Per trovare una soluzione al problema, lo strano uomo si deve recare in una città di provincia dove vive il Dr. Flem, scienziato alquanto eccentrico, ma al contempo l'unico in grado di far rivivere Boiffard.
Un viaggio che assumerà ben presto contorni surreali, tra strane creature che popolano la zona ed esseri umani fuori dall'ordinario, folli quanto e più di Madman.
Questa prima storia mette in campo alcuni dei personaggi principali che poi vedremo agire nelle storie successive. In maniera inevitabile risulta un'opera acerba, dove tutto deve ancora svilupparsi in maniera compiuta, eppure già sono presenti in essa i semi dei buoni frutti che verranno colti con le storie successive.
A partire dal protagonista principale e il mondo che lo circonda: una novella creatura di Frankenstein - il suo nome e cognome non sono casuali - che si ritrova catapultata in un mondo folle, che non comprende, fatto di scienziati pazzi, creature che sembrano uscite da un incubo, gangster alla ricerca dell'immortalità, ma anche donne affascinanti e straordinarie invenzioni scientifiche. Insomma, un grande omaggio alla Silver Age, ma calato in un contesto attuale - di follia e non di meraviglia - le cui storie Allred ha letto e ammirato sin da piccolo.
In tale mondo, il viaggio per ritrovare la propria identità per Madman, nonché il proprio vero volto - e non lo diciamo solo in senso figurato - rappresenta qualcosa di tortuoso e lui appare più come una persona problematica che come un supereroe con superproblemi.
Anche lo stile grafico di Allred è in divenire, non si è ancora pienamente formato, ma ha in sé già tutti quegli elementi caratteristici che saranno tipici delle storie successive di questo autore. Insomma, questa miniserie è un ottimo starting point in tutti i sensi.
Curioso infine il fatto che l'intera miniserie sia come un flipbook, una di quelle cose che facevamo anche da bambini: sono infatti presenti nel lato basso della storia una serie di immagini di Madman che, fatte scorrere in maniera rapida girando le pagine, danno l'impressione che l'eroe sia in movimento. Una piccola follia in una storia su un folle che folle non è.
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