giovedì 13 maggio 2021

A scuola di cinema: Talk Radio (1988)

18 giugno 1984: È sera quando il conduttore radiofonico Alan Berg sta tornando a casa, dopo una cena con la sua ex moglie Judith, con cui sta cercando di riallacciare i rapporti.
Alan Berg ha lavorato negli ultimi anni come speaker presso varie stazioni di Denver ed è noto per il suo stile di conduzione poco ordinario, se così possiamo definirlo. Nel corso delle sue trasmissioni prende posizione in maniera dichiarata su temi delicati quali la religione o le discriminazioni e non fa sconti a nessuno, nonostante le molte critiche che gli arrivano da chiunque, aldilà della razza o della religione. E quando qualcuno lo chiama in trasmissione, costui rischia di essere ripreso o criticato da Berg.
In particolare, il deejay se la prende contro i suprematisti bianchi e gli antisemiti, a cui nelle sue trasmissioni rivolge pesanti appellativi. Berg non ha paura di ricevere le chiamate da parte di chiunque appartenga a questi gruppi e ribatte colpo su colpo.
A volte accade addirittura il contrario: è Alan Berg a chiamare a casa persone che si sono rese protagoniste di eventi che hanno avuto risalto mediatico e non esita mai a criticarle per ciò che hanno fatto. Per questo motivo, almeno in un'occasione subisce una sospensione dalla stazione radiofonica per cui lavora.
Tutto questo, però, ha termine quella sera di giugno. Come scende dalla sua auto, Berg viene colpito da numerosi colpi di arma da fuoco che lo uccidono all'istante. Il Federal Bureau of Investigation inizia a indagare e concentra le proprie attenzioni su The Order, un gruppo suprematista ariano, e su due dei loro componenti - David Lane e Bruce Pierce - i quali vengono infine processati e condannati.
Durante il processo, emerge che Alan Berg è stato assassinato da The Order perché ebreo e per le sue opinioni contro il suprematismo bianco, che esprimeva nel corso delle trasmissioni radiofoniche da lui condotte.
Una vicenda incredibile, che scuote l'opinione pubblica americana e poco tempo dopo viene anche trattata sul grande schermo.


1987: Escono due opere in quest'anno incentrate sull'assassinio di Alan Berg. La prima è Talked to Death: The Life and Murder of Alan Berg, di Stephen Singular, che descrive la vita del deejay e il processo ai suoi assassini. La seconda è Talk Radio, un dramma teatrale scritto da Eric Bogosian e Tad Savinar.
In quest'ultima opera, il protagonista è Barry Champlain (un omologo di Berg), un deejay di una piccola radio di Cleveland, interpretato sul palco dallo stesso Bogosian, il quale riceve una generosa offerta perché la radio inizi a trasmettere su tutto il territorio nazionale. Ma ciò non si concretizzerà, poiché sarà ucciso da uno degli ascoltatori che si è ritenuto offeso per come è stato trattato in trasmissione. 
Questo dramma riceve grandi consensi, venendo più volte messo in scena nel suo anno d'uscita e ottenendo persino una candidatura al Premio Pulitzer. Viene dunque subito opzionato, unitamente alla biografia di Stephen Singular, dalla Universal Pictures per un adattamento cinematografico, e Oliver Stone viene scelto come regista. 
Eric Bogosian lavora a stretto contatto con Stone per la sceneggiatura cinematografica. L'azione viene spostata da Cleveland a Dallas e vengono aggiunte alcune scene in esterno per esigenze di narrazione. Bogosian riprende il ruolo che interpreta a teatro e per lui, che pure ha grande esperienza di rappresentazioni teatrali e ha collezionato qualche apparizione in alcuni telefilm in passato, questa pellicola rappresenta il suo debutto da protagonista sul grande schermo (aveva fino a quel momento fatto pochi cameo in una manciata di film).
Anche altri attori che hanno partecipato alle rappresentazioni del dramma teatrale quali John C. McGinley e Michael Wincott compaiono nella pellicola.
Per prepararsi alla parte, Eric Bogosian, oltre a basarsi sui programmi di Alan Berg, si reca a Los Angeles per visionare alcune trasmissioni radiofoniche del deejay Tom Leykis, a cui si ispira per il modo di parlare e la gestualità.
Le riprese si svolgono nell'arco di un mese, tra aprile e maggio del 1988, a Dallas. Per l'occasione un magazzino della città viene affittato dalla produzione e ristrutturato come stazione radio per tutto il periodo delle riprese.
Nel ruolo secondario di Dan vi è Alec Baldwin, il quale non si trova molto a proprio agio con lo stile di regia di Stone, per nulla soggetto a compromessi o consigli in merito alle inquadrature da realizzare o alle battute da pronunciare. Per questo motivo, ogni sera al termine dei lavori - al fine di stemperare la tensione - il regista invita la troupe e gli attori a bere qualcosa, ma ogni volta Baldwin rifiuta rispettosamente. Sembra quasi superfluo aggiungere che Alec Baldwin non ha poi più lavorato al fianco di Oliver Stone.
Talk Radio viene distribuito nei cinema americani a partire dal 21 dicembre 1988. A fronte di un budget di 4 milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassare sul territorio statunitense 3 milioni e mezzo di dollari. Non rappresenta un successo memorabile dal punto di vista degli incassi, ma questo non impedisce che la pellicola vinca un Orso d'Argento al Festival Internazionale del Cinema di Berlino l'anno successivo.
Oliver Stone, invece, per il progetto seguente decide di tornare a parlare del conflitto in Vietnam con Nato il Quattro Luglio (Born on the Fourth of July).
Per quanto riguarda le due persone incriminate per l'omicidio di Alan Berg, David Lane viene condannato a 190 anni di carcere, morendo nel 2007 a causa di un attacco epilettico, mentre Bruce Pierce riceve una condanna pari a 252 anni di carcere, morendo nel 2010. Altre persone sospettate dell'assassino del deejay non arrivano mai al processo oppure non vengono condannate.
Il gruppo The Order e i suoi componenti, tuttavia, subiscono altre pesanti condanne nel 1984 per altri gravi reati. Cosa che porta infine al suo scioglimento poco tempo dopo, permettendo alla società statunitense di porre un epilogo a questa infelice pagina.
A vent'anni dal suo debutto, nel 2007, il dramma teatrale esordisce infine a Broadway, ottenendo ancora un ottimo riscontro e contribuendo a commemorare nuovamente quanto accaduto in quella tragica notte del giugno 1984. E questa è la fine della storia.

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