sabato 2 gennaio 2021

Libri a caso: Il Pianeta della Follia


A volte, i libri di fantascienza cercano di offrirci uno squarcio sul futuro prossimo venturo, cercando di descrivere una società e le sue contraddizioni così come si prospettano - almeno agli occhi dello scrittore di turno - nei prossimi decenni.
Un autore che ha cercato di ritrarre questo tipo di società è stato John Brunner e uno dei romanzi in cui ha sviluppato questa tematica è Il Pianeta della Follia (The Stone that Never Came Down), pubblicato nel 1972.
In un mondo coinvolto da una crisi globale senza precedenti e sull'orlo della Terza Guerra Mondiale, l'ex insegnante Malcolm Fry si ritrova da un giorno all'altro in possesso di capacità mnemoniche e di apprendimento senza precedenti. E la stessa cosa è successa ad altre persone, a cui è stato iniettato il suo plasma.
Fry scopre che ciò è dovuto a una pillola che lui ha ingerito durante una notte di depressione. La Pillola VC è stata ideata dallo scienziato Maurice Post, il quale è stato ucciso poco dopo che Fry ha ingerito la pillola stessa. Insieme a un altro manipolo di persone, Malcolm Fry deve decidere se voler cambiare il mondo o restare impotente a guardare il disastro.
In questo romanzo abbiamo: omofobia, razzismo, organizzazioni religiose che impongono il loro credo anche con la violenza, sovranisti che intendono combattere l'Europa unita, rifiuto della scienza nel suo totale. No, non è un romanzo scritto l'anno scorso, bensì quasi cinquant'anni fa.
Certo, lo sguardo di John Brunner al futuro è quello comunque di un uomo del suo tempo, che ha esasperato certe tendenze che lui vedeva presenti nella sua epoca. Per altre cose, come lo scenario politico che descrive, specchio della Guerra Fredda a quell'epoca in corso (si cita ancora l'URSS e il Mercato Comune Europeo), o lo sviluppo della tecnologia, che pochi scrittori di fantascienza hanno davvero intuito, l'opera è figlia dell'anno in cui venne pubblicata.
Eppure è sorprendente vedere come certe problematiche - che Brunner, ripeto, ha esasperato in questo romanzo - oggi ci appaiano fortemente attuali. E forse apparirà banale la soluzione proposta dall'autore, ma è altrettanto efficace. Vi è una deriva verso l'ignoranza dei popoli, alimentata dalle istituzioni di potere per non perdere il loro controllo sulle masse: l'unico modo per combatterla è propagare la conoscenza, l'apprendimento. Solo così sarà raggiunta l'eguaglianza dei popoli e la fine delle discriminazioni.
La pillola VC, dunque, è una sorta di vaccino contro l'ignoranza: ce ne sarebbe davvero bisogno.

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