giovedì 28 gennaio 2021

Fabolous Stack of Comics: She-Hulk - I Due Volti della Giustizia


She-Hulk, tra gli ultimi personaggi creati da Stan Lee, con la complicità di John Buscema, esordisce nel 1980, grazie a una prima serie regolare incentrata su di lei.
Per alcuni anni rimane in una sorta di semi-anonimato, fino a quando John Byrne non la rende un'icona, dapprima inserendola nelle fila dei Fantastici Quattro, poi dedicandole un graphic novel e una nuova serie personale, incentrate sull'ironia e il metafumetto, dove cioè il personaggio è consapevole di essere la protagonista di una testata supereroistica, con tutto il divertissement del caso.
Dopo alterne fortune a seguito dell'abbandono di Byrne, She-Hulk diviene titolare di una nuova serie regolare nel 2014, scritta da Charles Soule e disegnata da Javier Pulido, con un paio di contributi da parte di Ronald Wimberly. Alla fine diventa una maxiserie di dodici numeri, intitolata She-Hulk: I Due Volti della Giustizia (She-Hulk By Soule & Pulido: The Complete Collection).
Jennifer Walters abbandona il suo impiego come avvocato presso lo studio legale Paine & Luckberg, poiché non ottiene incarichi significativi e i due soci intendono solo sfruttare la sua fama presso la comunità dei supereroi per farsi pubblicità. She-Hulk decide allora di aprire un proprio studio legale nel quartiere di Brooklyn.
Con Hellcat come investigatrice e l'insolita assistente Angie Huang (con tanto di scimmietta di nome Hei Hei al seguito) al suo fianco, Jennifer Walters si trova ben presto a indagare su casi fuori della norma, il più misterioso dei quali è il Dossier Blu, di cui nessuno è in grado di ricordare il contenuto.
Charles Soule ha praticato e pratica l'attività di avvocato, dunque sa come muoversi nelle aule di tribunale e questo ben risalta nelle scene ambientate presso le corti degli Stati Uniti, ma lo scrittore è al contempo molto bravo a non inondarci di tecnicismi, inutili in questo contesto, e a mantenere la narrazione lineare e intrigante.
Soule sembra proprio il miglior successore di Byrne come sceneggiatore di She-Hulk. Pur non sfondando più la metaforica quarta parete, il personaggio diviene il centro di avventure ironiche e surreali, seppur mai sopra le righe, che strappano qualche risata.
Questo senza contare l'utilizzare con abilità elementi e personaggi poco sfruttati del Marvel Universe... anche se qualcuno si è dimenticato di dire a Soule che Nightwatch (sì, lo so che ve lo ricordate in pochi) era stato ucciso... o forse questo fatto è stato dimenticato volutamente.
A tutto ciò si aggiungono anche gli incredibili disegni di Javier Pulido, capaci di rendere la sensualità e la forza di She-Hulk a ogni vignetta, in ogni espressione del suo volto in particolar modo. Meno incredibili, invece, i disegni di Ronald Winberly... una tragedia, proprio.
Elemento a sfavore è l'eccessiva fretta con cui viene conclusa la trama principale sul Dossier Blu, in sostanza tutto viene concentrato nel dodicesimo e ultimo numero: quasi di certo una decisione editoriale che ha troncato le gambe a questa serie, costringendo Charles Soule a trovare una risoluzione in fretta e furia. Un peccato davvero, meritava di più questa nuova incarnazione editoriale di She-Hulk.

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