domenica 24 gennaio 2021

A scuola di cinema: Il Ragazzo di Campagna (1984)

Con la progressiva fine dei cosiddetti anni di piombo, verificatasi all'inizio degli anni '80 del ventesimo secolo, l'Italia si appresta a vivere una nuova fase di boom economico, che si concentra in modo particolare nel nord della nazione. Molte sono e saranno col passare degli anni le contraddizioni insite in questa rinascita o presunta tale, con conseguenze che diverranno evidenti ai più solo svariato tempo dopo, ma all'epoca praticamente nessuno ci fa caso.
Invece, una delle immediate conseguenze di questo boom economico è la sempre più crescente urbanizzazione di alcune città d'Italia, Milano in particolar modo, la quale porta molte persone ad abbandonare le città di campagna dove risiedono in cerca di una sistemazione più stabile nella metropoli, con diverse, alterne fortune a seconda dei casi.
Il cinema italiano non tarda a interessarsi a questo fenomeno e a portarlo sul grande schermo, ovviamente sotto forma di commedia.


Nel 1984, una sceneggiatura scritta da Franco Castellano e Giuseppe Moccia, alias Castellano & Pipolo, viene opzionata dal produttore Achille Manzotti, con l'intento di distribuirla tramite la sua società Faso Film.
Per il ruolo del protagonista, Artemio, la prima scelta ricade su Enrico Montesano, il quale però è costretto a rifiutare in quanto impegnato con le riprese de I Due Carabinieri. La parte viene allora assegnata a Renato Pozzetto, attore che aveva già collaborato con Castellano e Pipolo nel 1980 per Mia Moglie è Una Strega e che può anche vantare una partnership lavorativa di lunga data con Achille Manzotti, il quale ha persino prodotto dei dischi con lui.
Per il ruolo di Severino Cicerchia, viene scelto Massimo Boldi. Anche lui, come Enrico Montesano, è parte del cast de I Due Carabinieri, ma il fatto che in entrambe le pellicole abbia un ruolo secondario gli consente di destreggiarsi con le tempistiche.
Per il ruolo della protagonista femminile, Angela Corsi, viene selezionata una modella statunitense, senza alcuna esperienza cinematografica alle spalle, Donna Osterbuhr. Costei è stata per qualche tempo a Milano, per partecipare a qualche sfilata lavorando con l'agenzia Why Not. Da qui il suo portfolio giunge all'attenzione della produzione. Donna Osterbuhr si trova a Parigi quando riceve una telefonata che la invita a sostenere un'audizione per la pellicola: questa va a buon fine e le fa ottenere la parte.
Le riprese si svolgono nella primavera del 1984, svolgendosi a Milano, Cinecittà e in una piccola frazione di Pavia, Carbonara al Ticino, dove vengono girate le scene ambientate nella fittizia Borgo Tre Case. Per la casa di Artemio viene utilizzato invece un casale di campagna che si trova a Molino d'Isella, una frazione del comune di Gambolò.
Castellano e Pipolo si dividono sul set i compiti in egual modo: un giorno dirige l'uno, il giorno successivo dirige l'altro, come se fossero un unico regista.
Pozzetto prende Donna Osterbuhr sotto la sua ala protettiva, considerata la sua inesperienza in campo attoriale se non per qualche recita scolastica, e con molta pazienza le insegna come preparare al meglio le sue scene e i rudimenti della recitazione prima che si inizi a girare.
Durante il periodo pasquale, le riprese vengono momentaneamente sospese e Pozzetto invita la donna in una casa di campagna dove si trovano anche i familiari e gli amici dell'attore, per festeggiare insieme e staccare per qualche giorno dalla routine quotidiana, prima di ritornare sul set e concludere le riprese.
Il Ragazzo di Campagna viene distribuito nei cinema italiani a partire dal 20 dicembre 1984. Oltre a un ottimo incasso, stimato sui dieci miliardi di lire, il film inizia a divenire un vero e proprio oggetto di culto col passare degli anni, grazie ai numerosi passaggi sulle reti televisive private, cosa che genera qualche curiosa conseguenza.
Massimo Boldi, il quale ha partecipato sia a questa pellicola che a un altro film di successo uscito in quello stesso anno, il già citato I Due Carabinieri, vede lanciata in via definitiva la propria carriera cinematografica. La cosa gli consente di ottenere parti più rilevanti e, un paio di anni dopo, a partire dal film Yuppies - I Giovani di Successo, di dare vita a un lungo e proficuo sodalizio cinematografico con Christian De Sica.
Lo stesso non può dirsi invece per Donna Osterbuhr. Dopo aver partecipato, in ruoli secondari, ad un altro paio di film - uno dei quali è Yado (Red Sonja) con Arnold Schwarzenegger e Brigitte Nielsen - decide di rinunciare alla sua carriera cinematografica, per trasferirsi in pianta stabile nella natia Omaha, in Nebraska, e iniziare una nuova vita e attività come fisioterapista e truccatrice per sfilate di moda o piccole produzioni cinematografiche.
Passano gli anni, i decenni addirittura, ma il pubblico non dimentica quella pellicola che sembra figlia del proprio tempo. L'edificio utilizzato come casa di Artemio, di proprietà comunale, viene abbandonato, facendo sì che venga occupato in maniera abusiva. Nel 2011, però, l'immobile viene acquistato e ristrutturato da una signora, affezionatasi poiché vi passava davanti con suo padre quando era una bambina e andava a cavallo per quei luoghi.
Essendo quindi del tutto all'oscuro della fama che ha quest'edificio, grande è lo stupore della donna quando all'inizio vede circolare dei passanti vicino alla sua abitazione. Ben presto, però, la signora viene a conoscenza dell'importanza che ha la sua casa nel cuore degli appassionati de Il Ragazzo di Campagna e, su base occasionale, permette a qualche curioso ben disposto di visitarla.
Il Ragazzo di Campagna trova poi una nuova vita con l'emergere dei social network, dove si radunano gli appassionati di questa pellicola. Una community che diviene sempre più ampia, tanto che a un certo punto viene deciso di organizzare un raduno annuale degli appassionati, da tenersi presso "Borgo Tre Case", ovvero Carbonara al Ticino. Un ritrovo che vede il suo culmine col passaggio del treno, ricreando così una delle scene più celebri del film. In uno di questi raduni, è presente anche Renato Pozzetto.
L'attore varesino continua con la sua carriera cinematografica e rinnova la sua collaborazione con Castellano e Pipolo a partire già dall'anno successivo, nel 1985, con la commedia È Arrivato Mio Fratello... ma questa è un'altra storia.

4 commenti:

  1. Un film che conosco quasi a memoria, veramente molto divertente..forse il migliore di Pozzetto :)

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  2. Un film stracult... Tere4 lo farà due volete l'anno.
    Ma vedi, Fabio... non so se la pensi come me: questi film, di questo periodo... non stufano: ci hai fatto caso? Mai.
    Bello il fatto che la signora faccia visitare la casa^^

    Moz-

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    1. Concordo, hanno un linguaggio che magari alle generazioni attuali può risultare superato (che poi parliamone, conosco di persona ventenni che apprezzano questo film), ma per noi è un tuffo in un passato che aveva sì le sue contraddizioni, ma che col tempo siamo riusciti a contestualizzare nel modo giusto, mettendo in risalto sia i pregi che i difetti.

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    2. Guarda, mi sa che proprio questi film riescono a piacere a tutti... ma direi in generale proprio quelli anni '80... strutture semplici, funzionano e sono leggeri... Sì, piacciono anche ai ventenni di oggi!

      Moz-

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