1967: Mentre stanno per concludere gli studi liceali, i fratelli Carlo Vanzina ed Enrico Vanzina partecipano a un tour negli Stati Uniti organizzato da una comitiva di sacerdoti.
Il viaggio da costa a costa in alcune città americane, a bordo di un autobus e circondati dai loro amici, si rivela per loro un'esperienza indimenticabile. Soprattutto se si considera il fatto che gli Stati Uniti per molti già allora rappresentano la mecca del cinema, a maggior ragione per i figli di un grande regista quale Steno, alias Stefano Vanzina.
I due fratelli fanno tesoro di quei giorni e, molti anni dopo, basandosi sui ricordi di questo viaggio, ideano una sceneggiatura con alcuni elementi autobiografici basati su di esso, da sviluppare se necessario anche con attori poco noti. Una sceneggiatura che infine approda sul grande schermo.
La sceneggiatura, dedicata "ai nostri compagni di scuola da cui la vita ci ha separati", si intitola America. Dopo il successo sia di Sapore di Mare che di Vacanze di Natale, tuttavia, questa viene subito opzionata da Mario Cecchi Gori e Vittorio Cecchi Gori, i quali decidono di rinominarla Vacanze in America.
Non solo, i due produttori - tramite la C.G. Silver Film - provvedono a mettere sotto contratto sia Jerry Calà che Christian De Sica, che altri interpreti di Vacanze di Natale quali Claudio Amendola, Antonella Interlenghi e Paolo Baroni. L'intento dietro questa operazione è chiaro, sia dal titolo che dal cast principale: il voler dare al pubblico l'impressione che questo sia un nuovo capitolo del filone delle vacanze, con attori già noti e apprezzati.
Le similitudini con Vacanze di Natale non si sarebbero dovute fermare qui, poiché sotto contratto viene messo anche un altro degli interpreti principali di quel film, Marco Urbinati, il quale in principio ha un ruolo rilevante in questa nuova pellicola.
Purtroppo, durante una festa a Las Vegas insieme al resto del cast, l'attore ha un forte malore, tanto da essere costretto ad abbandonare il progetto e a ritornare in Italia in maniera prematura. Alcune sue riprese già effettuate rimangono comunque nel montaggio finale. Poco dopo, Marco Urbinati abbandonerà del tutto anche il mondo del cinema per motivi di salute, troncando così sul nascere una promettente carriera.
Questo sfortunato evento ha un ulteriore effetto collaterale. Un altro attore del cast con un ruolo minore, Fabio Ferrari, figlio di Paolo Ferrari e qui al suo esordio cinematografico, si vede assegnata una parte più rilevante, quella di Furio Pittigliani alias Pappola.
Un altro figlio d'arte è presente in questa pellicola: Gianmarco Tognazzi, figlio di Ugo Tognazzi, qui al primo film interpretato senza avere al fianco suo padre.
Nel cast infine vi è Edwige Fenech, la regina della commedia sexy degli anni '70, che - per il fatto che il suo personaggio ha origini francesi - può recitare per la prima volta con la sua vera voce.
Le riprese si svolgono in un arco di circa due mesi, in principio a Roma e poi per un mese e mezzo negli Stati Uniti, presso le città di New York, Los Angeles e Las Vegas e la Death Valley. Ad accompagnare la troupe e supervisionare il progetto vi è Vittorio Cecchi Gori.
Una volta che la troupe è giunta a Los Angeles, Jerry Calà e Christian De Sica ne approfittano, insieme a Paolo Villaggio (ospite con ogni probabilità della produzione), per recarsi per una notte al Caesar's Palace e frequentare il casinò del luogo. In quell'unica notte, gli attori si divertono moltissimo, ma al contempo si fanno prendere un po' troppo dall'atmosfera del posto e perdono così tutti i loro soldi. Per fortuna qualcuno va in loro aiuto e il salato conto dell'albergo e del ristorante viene pagato da Carlo Vanzina di tasca propria.
Sempre a Las Vegas, Christian De Sica si imbatte in un boss della malavita, il quale si dichiara un grande fan di suo padre, Vittorio De Sica, e si offre persino di ospitarlo nella sua lussuosa dimora. Per sfuggire a quest'insidiosa compagnia, De Sica si inventa una scusa sul momento, dicendogli che deve partire il giorno successivo all'alba per le riprese e deve dunque declinare. Quest'esperienza in un primo istante spaventa molto l'attore.
Quando la troupe arriva nella Death Valley, vengono effettuate le riprese della partita di calcio tra i romani e i torinesi. Una volta conclusa la giornata di lavoro, pur essendoci ancora un sole cocente, si decide di giocare un'altra partita di calcio per distendersi e rilassarsi, la più classica di sempre: scapoli contro ammogliati. Una scena decisamente insolita per un luogo che aveva visto le imprese di John Wayne e di altri grandi attori del cinema western.
Vacanze In America viene distribuito nei cinema italiani a partire dal 20 dicembre 1984. La pellicola arriva infine a incassare un miliardo e settecento milioni di lire. Un risultato soddisfacente, ma non del tutto eccezionale, se si pensa anche solo all'incasso che aveva ottenuto l'anno precedente Vacanze di Natale. La motivazione principale, con ogni probabilità, è da ricercare nell'uscita in contemporanea di un altro film italiano molto atteso, Non Ci Resta Che Piangere a opera del duo Roberto Benigni e Massimo Troisi, che si rivela l'incasso migliore per quell'annata.
Christian De Sica si conferma attore di punta dei titoli "vacanzieri", anche se bisognerà attendere ancora qualche anno perché torni a interpretare questo genere di film con continuità, mentre Jerry Calà, invece, non vi parteciperà più.
Edwige Fenech, pur avendo ora la possibilità di iniziare una nuova carriera cinematografica più "casta", decide di ritirarsi dalle scene e limitare le sue successive apparizioni sia cinematografiche che televisive, per concentrarsi negli anni successivi sul teatro e sulla conduzione di programmi televisivi per poi, successivamente, divenire un'affermata produttrice.
Questa pellicola, inoltre, si rivela un grande e perfetto trampolino di lancio per Fabio Ferrari, come pure per altri due attori del cast, Giacomo Rosselli e Fabio Camilli, i quali vengono contattati qualche tempo dopo da Carlo Vanzina ed Enrico Vanzina, che stanno sviluppando un nuovo telefilm intitolato I Ragazzi Della Terza C... ma questa è un'altra storia.
Per me fa proprio il paio con Vacanze di Natale; anche qui tempi perfetti, scenette davvero belle e storie semplici ma ben realizzate.
RispondiEliminaInteressante che molto sia autobiografico: sostanzialmente hanno trasportato il 1967 nel 1984, coi riferimenti alla cultura popolare dell'epoca.
Cast molto buono, peccato per l'addio in corsa di Urbinati.
Moz-
Non conoscevo il retroscena sul povero Urbinati, che poi il suo reale destino è un mistero su cui potrebbe indagare il buon Moz qui sopra (sperano che ora stia bene!) E' un film molto divertente, però certe scenette tipo quella dello "sventrapapere" ora non potrebbero più farle, per via del politicamente corretto :D
RispondiEliminaBe', sì, come molte commedie di quell'epoca oggi su certi aspetti "sociali" è superata - anche per la descrizione della figura femminile - e va inquadrata nel contesto in cui fu concepita. Credo che il medium cinema possa anche aiutare a capire l'evoluzione della società negli anni, al pari dei libri.
EliminaUn film che adoro e che cerco di rivedere quando lo trasmettono in tv; e io odio i cinepanettoni!
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