I prodotti di animazione, differentemente da quanto era il pensiero comune del passato, possono rivolgersi a più fasce di pubblico, di diverse età, che apprezzeranno o meno quel prodotto ognuno secondo la propria sensibilità.
Certo, nessuno nasconde il fatto che spesso e volentieri i film di animazione sono perlopiù rivolti a un pubblico giovane e adottano un tipo di linguaggio e delle tematiche in cui loro possano rispecchiarsi.
Questo accade ad esempio in Mamma, Ho Scoperto gli Gnomi (Gnome Alone), diretto da Peter Lepeniotis, scritto da Michael Schwartz, Zina Zaflow e Robert Moreland e distribuito su Netflix a partire dal 19 ottobre 2018.
E con un titolo che richiama Mamma, Ho Perso l'Aereo, ci concentriamo su Chloe, una ragazza costretta spesso a trasferirsi in nuove città e nuovi appartamenti per via degli impegni di lavoro della madre.
Quando le due giungono nella città di Tenderville, Chloe scopre che la nuova casa è abitata da nani da giardino senzienti. Non solo, costoro sono l'unica linea di difesa contro degli invasori extradimensionali noti come Trogg.
Mentre la vita privata di Chloe sembra andare in pezzi, costei trova in una situazione di difficoltà dei nuovi, insoliti amici.
Quando diciamo rispecchiarsi, intendiamo situazioni che i bambini/ragazzi di oggi, così diversi come è giusto e inevitabile che sia dalle precedenti generazioni, possano capire perché affrontate da loro o dai loro coetanei.
In tal senso, Chloe fa parte di un tipo di famiglia molto presente nella società attuale. Una famiglia monogenitoriale, col genitore spesso lontano per motivi di lavoro e la prole dipendente dalla tecnologia, con pochi o nessun vero amico, una tecnologia che diventa a volte per loro l'unico conforto in un mondo che faticano a capire.
Il film affronta tutto questo sotto forma di metafora mettendo in scena una situazione di crisi ovviamente particolare e sopra le righe, tramite la quale la protagonista viene infine a patti con la sua situazione proponendosi di cambiare in meglio. Nulla di così originale, intendiamoci, ma viene almeno trattato con la giusta sensibilità, seppur senza particolari guizzi.
E nel mentre qualche intermezzo musicale stile Disney del passato e alcune gustose citazioni/omaggi - oltre al film richiamato dal titolo - ad Aliens - Scontro Finale, Rambo e Il Signore degli Anelli. Riferimenti che i bambini difficilmente coglieranno, ma gli adulti che guardano il film insieme a loro invece sì.
Perché i prodotti di animazione possono e devono rivolgersi a più fasce di pubblico, di diverse età, che apprezzeranno o meno quel prodotto ognuno secondo la propria sensibilità.
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