giovedì 27 luglio 2023

Fabolous Stack of Comics: The Magic Order


La tradizione eroica, che si trasmette da una generazione a un'altra pur con quelle che sono le differenze caratteriali e di visione della realtà, è parte integrante del mondo del fumetto. Sin dai tempi della Golden Age, da quando gli eroi "esperti" si circondavano di giovani sidekick (minorenni, ehm) per portare avanti la loro ricerca di giustizia.
Tale concetto di legacy è rimasto ben presente nel corso dei decenni e si è anche esteso al di fuori del fumetto di supereroi. Come avviene ad esempio in The Magic Order, miniserie di sei numeri pubblicata da Image Comics nel 2018, scritta da Mark Millar e disegnata da Olivier Coipel.
L'Ordine Magico è una società segreta che da secoli agisce nell'ombra, proteggendo l'umanità dalle più svariate minacce mistiche e sovrannaturali. Tra i loro più rinomati rappresentanti vi sono i componenti della famiglia Moonstone, capeggiati dal padre Leonard.
Anni di relativa pace vengono improvvisamente infranti da Madame Albany, pronta a sovvertire l'Ordine Magico con un potente e ignoto alleato al suo fianco. E per riuscire in questo intento dovrà eliminare tutti i componenti della famiglia Moonstone.
L'impianto di base della trama è davvero molto classico, seppur ovviamente portato all'estremo in certe situazioni, e tipico di alcune produzioni di Mark Millar. Abbiamo dunque l'iniziale situazione di pace con la classica organizzazione segreta che opera nell'oscurità, una situazione che viene sconvolta dall'irrompere del caos più totale.
Da qui si innestano sia le dinamiche dei rapporti tra padre e figli, con gli inevitabili contrasti dovuti anche a drammatici eventi passati, che alla fine riescono a ricomporsi in funzione di un bene più grande, sia il contrasto tra il bene e il male più puro. Chiari e netti entrambi.
Temi cari a Mark Millar, che non manca ogni tanto di ritirarli fuori. A voler fare gli eccessivamente precisi, The Magic Order non è altro che la versione in chiave mistica di Jupiter's Legacy, dove vi erano gli stessi temi e anche le stesse svolte narrative. Sì, si ha l'impressione di vedere qualcosa di già letto altrove.
Lo sceneggiatore è dunque andato sul sicuro sfruttando argomenti che ha dimostrato di saper padroneggiare, utilizzando una trama abbastanza semplice in previsione di un possibile adattamento della storia per la piattaforma Netflix.
Che non sappiamo se vedremo un giorno, diversamente dai seguiti di questa miniserie, che sono già stati pubblicati. A volte andare sul sicuro e sul classico si rivela la migliore strategia.

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