martedì 16 novembre 2021

Netflix Original 18: Mercy


Con ogni probabilità ricordate The Strangers, film del 2008 con Liv Tyler, in cui una coppia di fidanzati viene assediata e terrorizzata nella sua stessa casa da tre individui mascherati per nessun altro motivo se non quello di far loro del male.
Ecco, un nuovo assedio domiciliare, ma con differenti motivazioni, si ritrova in Mercy, film scritto e diretto da Chris Sparling e distribuito su Netflix a partire dal 22 novembre 2016.
In una casa di campagna di una città imprecisata, un uomo di nome George (Dan Ziskie) raduna attorno al capezzale di sua moglie Grace, malata e un tempo guida di un'organizzazione religiosa locale, i suoi quattro figli e la fidanzata di uno di loro per discutere di questioni ereditarie.
In realtà la donna potrebbe essere salvata tramite una cura sperimentale e non autorizzata concepita dal Dr. Turner (Dion Graham), un amico di Grace, ma George non intende rischiare. Quando cala la notte, tuttavia, un'inaspettata minaccia incombe sull'intera famiglia e in gioco ci sono le vite di tutti i suoi componenti.
La trama, come vedete, è semplice e immediata e anche l'ambientazione della storia, che si svolge praticamente in una sola location (la dimora di George e i suoi immediati dintorni), riflette tale immediatezza. Ora, aldilà dell'evidente punto che questo è stato fatto per ragioni di contenimento dei costi, questo necessariamente non deve inficiare il risultato finale.
Detto questo, però, il tutto non risulta così interessante. Se quando ti ritrovi di fronte una storia che hai già visto altrove, la cosa migliore per apprezzarla è vedere come viene intessuta questa storia, qui abbiamo una pellicola divisa in due parti, le quali appaiono come due mondi diversi.
La prima parte è incentrata sulla presentazione dei personaggi, presentazione poiché non si arriva ad alcun approfondimento: il tema dell'eredità e delle tensioni familiari viene a malapena accennato prima che venga spazzato via dagli eventi successivi.
La seconda parte è incentrata invece sull'attacco degli uomini incappucciati guidati dal Dr. Turner per salvare Grace, ma risulta un po' confusionaria. Personalmente non ho capito se il film voleva anche essere una condanna di certe organizzazioni religiose estremiste o semplicemente la malattia di Grace e la sua cura erano il MacGuffin di turno volto a far precipitare gli accadimenti.
Troviamo anche degli sbalzi temporali alla Quentin Tarantino... e non ho ben capito la motivazione per cui non si sia seguita invece la linea temporale ordinaria.
Insomma, Mercy è un thriller che voleva esplorare anche il tema dei conflitti familiari... ma di conflitti qui ci sono stati solo quelli tra la famiglia di Grace e degli uomini col passamontagna. Quando peraltro, se proprio dovessi fare il precisino della fungia, bastava fare quest'invasione domiciliare prima dell'arrivo dei figli di George e si sarebbe evitata la carneficina.

Nessun commento:

Posta un commento