mercoledì 10 novembre 2021

Netflix Original 17: Autobiografia di un Finto Assassino

 

Con ogni probabilità lo conoscete più per il remake con Ben Stiller, ma vi è un film del 1947 con Danny Kaye intitolato Sogni Proibiti (The Secret Life of Walter Mitty), in cui uno scrittore per riviste immagina di vivere straordinarie avventure sognando ad occhi aperti, fino a quando la realtà si confonde con la fantasia.
Questo film è stato oggetto anche di un insolito remake italiano con Paolo Villaggio, intitolato Sogni Mostruosamente Proibiti.
Ebbene, fatti i dovuti distinguo, ho trovato un nuovo Walter Mitty nel film Autobiografia di un Finto Assassino (True Memoirs of an International Assassin), diretto da Jeff Wadlow, scritto dallo stesso Wadlow e da Jeff Morris e distribuito su Netflix a partire dall'undici novembre 2016.
Sam Larson (Kevin James) è un anonimo impiegato che sogna di pubblicare un romanzo di spionaggio, True Memoirs of an International Assassin, che descrive nel dettaglio alcune azioni militari grazie a un suo amico un tempo appartenente al Mossad.
Dopo numerosi rifiuti da svariate case editrici, l'uomo viene contattato da Kylie Applebaum (Kelen Coleman), che pubblica il suo libro in versione digitale, ma - per motivi pubblicitari - lo fa passare per un'autobiografia di Larson stesso.
Da quel momento sarà una sventura dietro l'altra per Sam Larson, il quale verrà prelevato e portato in Venezuela al cospetto di El Toro (Andy Garcia), convinto che sia davvero un ex agente segreto e col desiderio di effettuare un colpo di stato... con tutte le ilari conseguenze del caso.
Ecco a voi la classica commedia degli equivoci, che quando vuole sa essere efficace sin dai tempi di William Shakespeare. La trama sembra quasi un True Lies al contrario (lì Arnold Schwarzenegger fingeva di non essere un agente governativo), col consueto mix di situazioni paradossali che strappa qualche risata, qualche scena cruda ma anche - a meno che non mi siano sfuggite - nessuna battuta scurrile (e se pensiamo che il regista è quello di Kick-Ass 2...), cosa che non credevo possibile in principio.
Tutto si gioca molto sulla mimica di Kevin James, che compie sempre il suo efficace dovere, attorniato da altri bravi attori, ma alla fine il vero e unico protagonista è lui.
Come sempre in questo tipo di film, potete apprezzarlo in maniera maggiore se siete fan di un certo tipo di commedia un po' sopra le righe e non badate troppo ai dettagli, poiché anche con tutta la buona volontà di questo mondo appare alquanto improbabile che criminali del cartello venezuelano non sappiano o capiscano che Sam Larson è un uomo comune.
Ecco dunque un'altra vita segreta portata a compimento, sogni proibiti che infine sono divenuti realtà.

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