Ma in che rapporti sono oggi Mark Millar e Grant Morrison? Circa venti anni fa, erano di sicuro grandi amici. Scrivevano fumetti insieme, bevevano birra al pub insieme, prendevano per il culo Alan Moore insieme...
Poi qualcosa è cambiato. La verità non è mai uscita fuori, ma se prestiamo ascolto a certe voci, Millar si sarebbe preso il merito di una storia di The Authority scritta come ghost-writer da Morrison per aiutare l'amico mentre stava affrontando una malattia... e rischiando di non essere pagato perché Millar non aveva rivelato la cosa alla Wildstorm. Però c'è da pensare che dietro ci sia altro.
Comunque, prima del 2000, di certo erano ancora amici e Morrison coinvolgeva Millar in molti suoi progetti. Come ad esempio JLA della DC Comics. Pur essendo la serie principale guidata e scritta al 90% da Morrison, lo sceneggiatore scozzese aveva abbastanza potere alla DC da chiedere e ottenere che Millar potesse scrivere speciali e fill-in.
Racconti che sono stati raccolti nel volume Justice League di Mark Millar. Storie brevi tratti da tre albi speciali della JLA, una miniserie (Paradise Lost, John Milton scansate, aho) e un fill-in della serie JLA. Tutti pubblicati tra il 1997 e il 1999.
Ora io ho provato a trovare un corrispettivo americano, ma senza successo, il che significa - salvo mie sicure sviste o errori - che questo volume è un prodotto originale della RW Edizioni, che avrà comunque attinto da vari altri volumi americani.
Ora va da sé che chi cerca in queste storie il Mark Millar dei suoi più recenti prodotti ne rimarrà deluso, poiché dei temi di queste più recenti storie non se ne vede nemmeno l'ombra. Anzi, diciamo che uno spiraglio di ombra appare in un paio di dialoghi negli albi speciali, ma è poca cosa.
Quindi il Mark Millar che vedrete in queste pagine è uno sceneggiatore comunque già navigato, avendo già alle spalle alcuni anni di pubblicazioni, anche con importanti case editrici, ma che cerca ancora di trovare una propria dimensione.
Il che appare strano perché, appena un anno dopo la pubblicazione dell'ultima storia pubblicata in questo volume, Millar sostituisce Warren Ellis alla guida di The Authority e lì sì che dà una decisa sterzata al modo di narrare supereroi. Sterzata sulla cui strada, comunque, ce lo aveva condotto Ellis. Per poi passare a Ultimates, eccetera, eccetera.
Molto banalmente, il fatto che alla fine quegli albi non intaccassero la continuità della serie principale non incentivava Millar a premere sull'acceleratore, senza dimenticare che inoltre il controllo editoriale su quei tipi di albi era comunque molto forte. E "sporcare" i più grandi eroi della DC Comics non sarebbe stata di certo una grande mossa.
Quindi cosa rimane di queste storie venti anni dopo la loro pubblicazione? Racconti di formazione, di formazione di uno sceneggiatore che oggi esprime il suo pieno potenziale e che dimostrano che anche i migliori da qualche parte devono pur iniziare e farsi le ossa. Magari supportati e consigliati da un caro amico.
Comunque penso che, visto che entrambi sono milionari e vedono loro opere trasposte su grande e piccolo schermo, oggi Grant Morrison e Mark Millar se ne freghino della loro rivalità e si beino - giustamente - dei loro immensi ego.
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