1964: Un giovane cabarettista genovese, per sbarcare il lunario, lavora come impiegato presso una ditta di progettazioni industriali. Qui entra in contatto con un mondo lavorativo surreale, popolato da personalità eccentriche e sopra le righe. Un'esperienza di cui farà tesoro e da cui prenderà spunto alcuni anni dopo per la sua creazione più famosa. Il nome di questo giovane cabarettista è Paolo Villaggio.
1968: Paolo Villaggio è diventato un affermato comico e conduttore del programma RAI Quelli Della Domenica. Tra i suoi sketch vi sono anche dei monologhi, dal lessico innovativo e originale, incentrati su uno sfortunato impiegato di nome Ugo Fantozzi. Monologhi che si pongono come una tragica metafora di quel mondo e di quelle personalità conosciute negli anni in cui ha lavorato presso la ditta di progettazioni industriali.
Le trascrizioni di tali monologhi vengono pubblicate sul settimanale L'Europeo. Alcuni di essi, nel 1971, formano la base del libro Fantozzi, edito dalla Rizzoli, che ottiene un successo strepitoso, superando il milione di copie vendute e venendo tradotto in Francia e Russia. Così nel 1974 ne esce un seguito, Il Secondo Tragico Libro di Fantozzi.
La Rizzoli all'epoca possiede anche una società di produzione cinematografica, la Cineriz, che decide nel 1974 di portare il personaggio dello sfortunato impiegato sul grande schermo. Dopo aver individuato un primo regista in Salvatore Samperi, il progetto viene infine affidato a Luciano Salce.
Il protagonista è ovviamente il designato Paolo Villaggio, creatore del personaggio e in ogni caso non a digiuno di esperienze cinematografiche. Costui, tuttavia, si divertirà negli anni successivi a spargere la falsa voce che altri attori sono stati considerati per il ruolo.
Per gli altri personaggi di contorno, forse una scelta voluta, si decide di optare per ottimi caratteristi che non sovrastino Villaggio con la loro interpretazione. Ecco dunque Gigi Reder come Ragionier Filini, Liù Bosisio nella parte della moglie di Fantozzi, Giuseppe Anatrelli come Luciano Calboni e Anna Mazzamauro nel ruolo dell'eterna signorina Silvani. La celebrità della saga infatti contribuisce a renderli immortali agli occhi del pubblico in queste loro maschere attoriali.
Per il ruolo della figlia di Fantozzi, Mariangela, che nei libri è brutta e fa paura ai suoi stessi genitori, viene scelto Plinio Fernando, un attore maschio con relativamente poca esperienza alle spalle, ma ottimi studi di recitazione sostenuti. Viene individuato da Salce e Villaggio in persona, a seguito di un provino tenutosi a Roma.
Paolo Villaggio stende il soggetto, occupandosi anche della sceneggiatura insieme a Salce, Piero De Bernardi e Leonardo Benvenuti, nell'estate del 1974. Vengono usati come riferimento alcuni racconti comparsi sia nel primo che nel secondo libro su Fantozzi, con alcune, piccole modifiche narrative, quali spostare l'azione da Genova (dove si trova il Fantozzi dei libri) a Roma e sostituire il personaggio di Fracchia - importante comprimario dei racconti e in televisione interpretato anch'esso da Villaggio - con quello di Filini, che nei libri ha un ruolo minore.
Le riprese hanno luogo tra ottobre e dicembre del 1974, nella zona di Roma e provincia, per concludersi nel gennaio del 1975 a Courmayeur.
Per scelta della produzione, in sede di montaggio finale viene tagliata una scena, girata per intero e della durata di circa dieci minuti, in cui Fantozzi si reca presso una clinica dimagrante per cercare di perdere peso, invano. Tale scena, modificata ed estesa, sarà ripresa in un successivo film su Fantozzi.
Per scelta della produzione, in sede di montaggio finale viene tagliata una scena, girata per intero e della durata di circa dieci minuti, in cui Fantozzi si reca presso una clinica dimagrante per cercare di perdere peso, invano. Tale scena, modificata ed estesa, sarà ripresa in un successivo film su Fantozzi.
Fantozzi viene distribuito nei cinema italiani a partire dal 27 marzo 1975, e in seguito esportato con discreto successo anche in alcune nazioni estere. La pellicola arriva infine a incassare, sul solo territorio italiano, circa sei miliardi di lire (oltre 3 milioni di Euro, al cambio attuale), rendendo così il personaggio di Fantozzi un'amara icona della società italiana di allora. E non solo di allora.
Questo film rappresenta la prima parte di una fortunata saga che sarebbe durata molti anni... ma questa è un'altra storia.
Non me ne voglia la Bosisio, ma preferisco poi la Vokotic per il ruolo di Pina, peraltro mantenuto dal terzo capitolo in poi... :)
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Anzi, tornava in un capitolo successivo (non ricordo quale) ma poi era sempre Milena Vukotic...
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Ciao. La Bosisio ritornava in Superfantozzi, ma per il resto in effetti Milena Vukotic l'ha interpretata in più pellicole
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