sabato 13 aprile 2024

A scuola di cinema: American Gigolò (1980)

1976: Mentre sta tenendo lezioni di sceneggiatura presso l'aula di cinema della UCLA (University of California, Los Angeles), lo scrittore Paul Schrader tenta di dare alcuni input agli studenti in merito alle professioni dei protagonisti dei film.
Nel corso di queste lezioni, Paul Schrader rimane intrigato dall'idea di una figura maschile che si guadagni da vivere come Gigolò, definendolo un "American Gigolo". Così intrigato da scriverne infine una sceneggiatura, nello stesso anno in cui esce nelle sale cinematografiche un altro film da lui ideato e del tutto diverso, Taxi Driver. Questo rappresenta il primo passo verso la produzione di una celebre pellicola.


Poco meno di due anni dopo, la sceneggiatura di Paul Schrader viene opzionata dalla Paramount Pictures. Nel gennaio del 1978 viene trovato e messo sotto contratto l'attore protagonista, John Travolta, per il ruolo principale di Julian Kay, dietro un compenso di due milioni di dollari. All'epoca John Travolta è sulla cresta dell'onda grazie al successo de La Febbre del Sabato Sera (Saturday Night Fever), prodotto sempre dalla Paramount.
La partecipazione di John Travolta al progetto non si limita solo alla firma del contratto. L'attore, infatti, si reca a Milano, dove lo stilista Giorgio Armani prepara per lui circa 30 vestiti modellati sulla sua figura, da utilizzare durante le riprese. Sfruttando uno di questi vestiti, John Travolta compare in un annuncio pubblicitario sulla rivista Variety per annunciare la sua futura partecipazione al film.
Le cose, però, precipitano in maniera rapida. In quello stesso anno, Helen Cecilia Burke, la madre dell'attore, muore e il padre Salvatore si ammala in maniera grave. John Travolta rimane accanto alla sua famiglia e così l'inizio delle riprese, previsto per il 1978, viene spostato all'inizio dell'anno successivo.
Qualche tempo dopo, però, John Travolta chiede di poter avere la parola decisiva sul montaggio finale, ma Paul Schrader non è molto accondiscendente al riguardo. A chiudere la questione, alla fine dell'anno esce il film Attimo per Attimo (Moment by Moment), il quale si basa su un presupposto della sceneggiatura di Paul Schrader, ovvero la relazione tra un uomo giovane e una donna matura. Un film che si rivela un tremendo flop.
Temendo che un simile destino possa capitargli ancora, John Travolta si ritira dunque dal progetto, ma decide di tenere per sé l'intero set di vestiti preparato da Giorgio Armani, anche perché concepito esclusivamente su di lui.
Dovendo trovare un sostituto in tempi rapidi, la Paramount offre la parte e un compenso di un milione di dollari a Christopher Reeve, ma l'attore ritiene che non ci sia il tempo necessario per prepararsi in maniera adeguata e decide dunque di rinunciare.
A quel punto la produzione si rivolge a quella che era la prima scelta di Paul Schrader, ovvero Richard Gere. Costui all'epoca ha già qualche film all'attivo, ma non è ancora una star di successo come John Travolta o Christopher Reeve.
Questo permette alla Paramount di offrirgli un ingaggio di soli 350.000 dollari, più una percentuale degli incassi della pellicola. Intrigato dal personaggio e dalla sceneggiatura, Richard Gere accetta comunque la parte, nonostante abbia solo due settimane di tempo per prepararsi.
Il lungo processo di casting del protagonista ha effetti anche sull'assegnazione del ruolo della protagonista femminile, Michelle Stratton. In principio, infatti, la parte viene proposta a Jessica Lange, che ritiene tuttavia la trama troppo cupa. Viene messa dunque sotto contratto Julie Christie ma, a seguito dei ritardi nella produzione, viene tenuta un'audizione a Glenn Close.
Al suo arrivo l'attrice trova otto persone sedute attorno a un tavolo e John Travolta sdraiato su un letto. Glenn Close non ricorda le battute che deve pronunciare, così come Travolta del resto, ma questo a quanto pare non è l'obiettivo principale dell'audizione, che vuole vedere se possa scattare una chimica lavorativa tra i due protagonisti e se l'attrice sia in grado di essere seducente. L'esperienza si rivela per Glenn Close, infine, decisamente umiliante.
Si opta infine, dopo l'abbandono di John Travolta, per un'altra scelta di Paul Schrader, ovvero Lauren Hutton.
Per rientrare dalle spese già sostenute e in virtù del fatto che al film non partecipano più attori di rilievo, la Paramount prende la decisione di quasi dimezzare il budget originario.
Le riprese iniziano in via ufficiale il 13 febbraio 1979, tenendosi a Los Angeles, Malibu e Beverly Hills, per concludersi a metà aprile del 1979.
American Gigolò (American Gigolo) viene distribuito nei cinema americani a partire dal primo febbraio 1980. A fronte di un budget di poco inferiore a 5 milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassare a livello internazionale oltre 52 milioni di dollari.
Al successo del film contribuisce anche la colonna sonora, composta da Giorgio Moroder, e in particolar modo la canzone Call Me, concepita dallo stesso Moroder in collaborazione con la cantante Debbie Harry, del gruppo Blondie. Questa canzone diviene in breve tempo una hit internazionale.
La pellicola diventa anche una sorta di product placement involontario per la casa di moda guidata da Giorgio Armani, il quale ha fornito un nuovo set di vestiti per Richard Gere, ma che è uno stilista a quel tempo poco noto negli Stati Uniti, contribuendo così alla diffusione del suo marchio anche in questa nazione.
Oltre quarant'anni dopo l'uscita del film, nel 2022, American Gigolò ritorna sotto forma di una serie televisiva prodotta da Jerry Bruckheimer, il produttore del film stesso, la quale viene trasmessa sulla rete Showtime, con Jon Bernthal e Gretchen Mol nei ruoli che furono di Richard Gere e Lauren Hutton.
La serie si pone come un vero e proprio sequel della pellicola, ambientato circa 15 anni dopo, che vede Julian Kay tentare di riprendere i rapporti con Michelle Stratton cercando al contempo di trovare il proprio posto in una Los Angeles molto diversa da quella a cui era abituato e dove il sesso è divenuto una vera e propria industria.
La serie incontra molte difficoltà, incluso il licenziamento dello showrunner David Hollander, e viene cancellata dopo una sola stagione composta da otto episodi.
La carriera di Richard Gere, invece, a seguito di questa pellicola, decolla permettendogli di divenire una star di primo piano. Un successo che viene confermato dal film successivo, Ufficiale e Gentiluomo (An Officer and a Gentleman)... ma questa è un'altra storia.

Nessun commento:

Posta un commento