mercoledì 10 aprile 2024

Italians do it better? 42: Bentornato Presidente (2019)


In Benvenuto, Presidente! abbiamo conosciuto l'onesto e simpatico Giuseppe "Peppino" Garibaldi. Un uomo che, per uno strano scherzo del destino, è divenuto Presidente della Repubblica e che nel suo piccolo ha cambiato le cose e ha trovato l'amore.
Ma si sa che l'Italia ha l'abitudine di ricadere negli stessi errori di un tempo e dunque occorre che il nostro eroe faccia il suo trionfale (?) ritorno. Il tutto avviene in Bentornato Presidente, diretto da Giancarlo Fontana e Giuseppe Stasi, scritto da Fabio Bonifacci e Nicola Giuliano e distribuito nei cinema nel marzo 2019.
Sono alcuni passati alcuni anni da quando Peppino Garibaldi (Claudio Bisio) è stato eletto Presidente della Repubblica. Ormai costui vive nel suo piccolo paese di nascita insieme alla moglie Janis Clementi (Sarah Felberbaum) e alla figlia ed è del tutto disinteressato dalle faccende politiche italiane.
Tuttavia, quando Janis viene richiamata a Roma per risolvere una misteriosa e impellente crisi, Peppino Garibaldi per amore decide di seguirla. Tuttavia è molto difficile avere contatti con lei all'interno delle stanze del potere. L'unico modo è trovare dei contatti nei nuovi partiti politici emersi durante la sua assenza e divenire... Presidente del Consiglio!
Giustamente, dopo la Presidenza della Repubblica, Peppino Garibaldi non poteva che ambire all'altra importante carica presidenziale italiana. Con un approccio abbastanza all'americana, tra complotti internazionali e personaggi che vanno oltre il paradosso (ovvero le parodie dei politici Matteo Salvini e Luigi Di Maio), vi è anche una procedura tipica delle produzioni americane, ovvero il recasting, con Sarah Felberbaum che subentra a Kasia Smutniak e qualche altro attore di contorno che trova un nuovo volto.
La cosa non risulta di sicuro confusionaria, ormai siamo abituati a simili procedure, ma altrettanto certamente è ben evidente.
Anche la trama pare molto debitrice di certe produzioni americane, con Claudio Bisio nell'insolita parte dell'eroe riluttante che - per ritrovare il suo amor perduto - deve affrontare una sfida che pare aldilà delle sue capacità (che già di per sé sono scarse).
Il tutto, concepito dagli autori del primo film, probabilmente per cercare di dare un tono diverso a questo sequel e non renderlo un semplice copia e incolla del film precedente, pur partendo dalla stessa situazione paradossale di base.
Al tempo stesso, però, il pubblico che vuole cose nuove vuole anche trovare i personaggi di un tempo e quindi via libera alle situazioni comiche, anche se non satiriche, coi politici dei nuovi partiti che sono "peggio di quelli precedenti", realizzando così la profezia di Peppino Garibaldi alla fine del primo film, e Claudio Bisio che può scatenare la sua verve comica. Alla fine è lui che prevale su tutti.
E c'è anche un messaggio di fondo, come nel primo film, un messaggio che vuole essere rassicurante ma al contempo anche esortativo. Però si sa che gli italiani sono fatti in un certo modo e quindi, come in una pellicola americana, avremo una scena post-credit che risulterà alla fine abbastanza sorprendente e destabilizzante.
Quando ci si ispira agli americani inserendo il tutto in un contesto italiano in maniera abile, ne può anche uscire fuori un discreto prodotto. Discreto e... paradossale, anche, come questo insolito ciclo composto da due film.

Nessun commento:

Posta un commento