martedì 16 febbraio 2021

A scuola di cinema: Taxi Driver (1976)

1972: È un periodo pessimo per Paul Schrader. Licenziato dall'American Film Institute e nel mezzo di una causa di divorzio dalla sua prima moglie, soffre di un esaurimento nervoso mentre si trova a Los Angeles. Qui viene ospitato da una ragazza che rifiuta le sue avances e rompe subito con lui, lasciandogli però il suo appartamento per circa un paio di mesi mentre lei è fuori città, permettendo così a Schrader di non dormire più nella sua auto.
Del tutto solo, senza amici con cui parlare per intere settimane e lavorando come fattorino per una catena di ristoranti per sbarcare il lunario, Schrader, per combattere un'assillante insonnia, passa il proprio tempo frequentando i cinema porno che rimangono aperti anche durante la notte e cominciando a rimanere ossessionato dalle pistole.
Dopo essere finito al pronto soccorso a causa di un'ulcera, l'uomo capisce ben presto che, per evitare di precipitare in una spirale di autodistruzione, deve effettuare un processo di catarsi scrivendo di queste sue esperienze sotto forma di sceneggiatura.
Nasce così Taxi Driver.


Ispirandosi alle sue esperienze personali e leggendo stralci del diario di Arthur Bremer, che nel 1972 si rende responsabile di un fallito attentato ai danni del candidato democratico George Wallace, Schrader - tenendo sempre accanto a sé una pistola - concepisce in poco meno di due settimane il primo trattamento di sceneggiatura, trasferendo l'ambientazione a New York, poiché in questa città i taxi driver sono molto più presenti.
L'anno successivo, Schrader mostra la sceneggiatura a Brian De Palma durante un'intervista. Costui la passa ai produttori Michael Phillips e Julia Phillips, che la opzionano, offrendogli la regia. Ma De Palma non ritiene di essere la persona adatta e porta così la sceneggiatura all'attenzione di un regista alle prime armi di nome Martin Scorsese, il quale ne rimane affascinato.
Tuttavia, in principio le case di produzione si rifiutano di dare il via libera a un progetto basato su una sceneggiatura ritenuta molto violenta e in mano a degli sconosciuti.
In breve tempo, però, questo cambia. Michael e Julia Phillips producono, sempre nel 1973, il film La Stangata (The Sting), che vince il Premio Oscar come miglior film l'anno successivo. Martin Scorsese, invece, dirige nel 1973 e nel 1974 le sue prime pellicole di successo, Mean Streets e Alice Non Abita Più Qui (Alice Doesn't Live Here Anymore).
Il successo de La Stangata permette a Michael Phillips di stringere un accordo con la Columbia per la produzione di alcuni film, uno dei quali è Taxi Driver. Per far sì che il progetto venga approvato, tuttavia, visto che il budget è contenuto, sia Scorsese che Schrader accettano una paga inferiore a quella che potrebbero ottenere. Soprattutto Schrader, la cui sceneggiatura viene pagata 35.000 dollari quando per un altro film, Yakuza (The Yakuza), ha da poco ottenuto dieci volte tanto.
Per il ruolo principale, Travis Bickle, Scorsese propone in prima battuta la parte a Dustin Hoffman. Solo che costui all'epoca non conosce il regista e, non avendo sottomano la sceneggiatura, Scorsese narra la storia in via verbale. Una storia che appare fin troppo bizzarra ad Hoffman, che quindi decide di rinunciare.
I produttori desiderano tuttavia che Scorsese ricrei la collaborazione con un attore di Mean Streets, Robert De Niro, il quale è reduce dalla conclusione delle riprese de Il Padrino Parte II (The Godfather Part II). Anche De Niro accetta un ingaggio di 35.000 dollari, nonostante dopo Il Padrino Parte II abbia già ricevuto proposte per 500.000 dollari.
Quando entra a far parte del cast, De Niro è impegnato nella lavorazione del film Novecento di Bernardo Bertolucci. Per prepararsi alla parte, durante le pause delle riprese di Novecento, l'attore prende un volo per New York e per circa due settimane lavora come tassista su turni di quindici ore, passando poi a leggere libri sulle malattie della mente.
Nonostante sia apparso in un film di successo come Il Padrino Parte II e altre pellicole in passato, nessuno dei passeggeri del taxi lo riconosce, tranne un suo collega attore il quale gli dice che è sconvolto nel vedere un interprete così rinomato ridotto a fare il lavoro di tassista. Tornato in Italia, De Niro si reca in una base militare statunitense sita nel nord della nazione, dove registra delle conversazioni con alcuni soldati del Midwest degli Stati Uniti, al fine di imparare il loro accento.
Il ruolo di Iris viene proposto in prima battuta a Melanie Griffith, ma sua madre Tippi Hedren la convince a non accettare. A seguito di un successivo casting che coinvolge circa 250 attrici, la parte viene infine assegnata a Jodie Foster, che ha avuto un piccolo ruolo in Alice Non Abita Più Qui, e che dietro esortazione di sua madre sta cercando di lasciarsi alle spalle la nomea di attrice di film per ragazzi.
Jodie Foster, tuttavia, all'epoca ha dodici anni e vi è molta preoccupazione che una ragazza di questa età interpreti una pellicola con tematiche forti e cupe. A tale scopo, prima di accettare la parte in via definitiva deve sostenere dei colloqui con uno psichiatra, per assicurarsi che l'esperienza non possa rivelarsi destabilizzante per lei.
Inoltre, ogni volta che è presente sul set viene accompagnata da un assistente sociale, il quale si assicura che lei sia lontana quando devono essere girate scene di sesso, violente o con parolacce. Per le scene più controverse, dunque, Jodie Foster viene sostituita da sua sorella Connie, la quale ha sette anni più di lei e la stessa altezza.
Per la parte di Betsy, si va alla ricerca di un'attrice alla Cybill Shepherd. Nel sentire ciò, la sua agente Sue Mengers suggerisce allora di contattare proprio Cybill Shepherd, visto che è disposta anche lei ad accettare un ingaggio di 35.000 dollari.
Il ruolo di Sport viene assegnato a un abituale collaboratore di Scorsese, Harvey Keitel, che lo richiede espressamente dopo aver rifiutato quello più rilevante di Tom, interpretato da Albert Brooks. Per prepararsi alla parte, l'attore riesce a entrare in contatto con un ex sfruttatore di prostitute che agiva nella zona di Times Square e ottiene da lui alcuni consigli.
Le riprese iniziano in via ufficiale nel giugno 1975, tenendosi ovviamente a New York. A causa di uno sciopero di quel periodo degli operatori sanitari, molti sacchi d'immondizia vengono lasciati abbandonati ai lati delle strade e non raccolti: le scene che li inquadrano, dunque, non sono frutto di apposita costruzione.
L'appartamento di Travis viene creato in un edificio inagibile presente in una zona vittima della microcriminalità e che poco tempo dopo viene demolito. Per evitare problemi, la produzione assolda una gang del luogo perché li protegga dalle altre gang.
In principio, il ruolo del passeggero che medita di uccidere sua moglie deve essere interpretato da George Memmoli, solo che costui si infortuna alla schiena interpretando un altro film ed è costretto a rinunciare. Forse per risparmiare su tempi e costi, Martin Scorsese in persona lo sostituisce, facendosi dare qualche lezione di recitazione al volo da Robert De Niro.
Molti hanno difficoltà a interagire con Cybill Shepherd, non all'altezza della situazione per questa pellicola. Dimentica infatti spesso le battute, che Scorsese deve ricordarle in maniera costante, con la conseguenza che sono necessari più ciak per una singola scena dove lei è presente. Cosa che inoltre genera irritazione nel metodico Robert de Niro.
Difficoltà che invece non si presentano con Jodie Foster. De Niro ne ammira il giovane talento e la prende sotto la sua ala protettiva, provando più volte le scene con lei e perfezionando le sue capacità di recitazione.
La celebre scena in cui De Niro ripete più volte "Ma dici a me? You Talkin' to me?" non è prevista in sceneggiatura, dove è solo indicato che il personaggio di Travis debba guardarsi allo specchio. De Niro osserva qualche tempo prima una scena simile durante un concerto di Bruce Springsteen, quando di fronte al pubblico in visibilio il cantante si guarda intorno con finto straniamento e ripete più volte la frase, che l'attore poi porta in scena.
Le riprese si concludono nel settembre 1975.
La pellicola, di per sé già ritenuta violenta, rischia di avere un rating X (riservata solo agli adulti, un "onore" concesso ai film pornografici) a causa del sanguinario confronto finale tra Travis Bickle e la banda criminale di Sport, tanto che la Columbia in principio chiede che sia eliminata del tutto.
Per evitare ciò, Scorsese rimette mano alla pellicola desaturandone i colori, per rendere il sangue di un colore scuro piuttosto che rosso vivo. La manovra ha buon fine e il rating viene portato a R (consentito ai minori dai 17 ai 14 anni, seppur in presenza di un adulto).
A causa del deterioramento negli anni della pellicola originale, quando si cerca di ripristinare la scena nella sua concezione iniziale per i supporti fisici, questo non è più possibile. Dunque non sapremo mai come è stata visualizzata in principio tale scena.
Per la colonna sonora, Scorsese contatta lo storico compositore Bernard Hermann, il quale però all'inizio rifiuta poiché il regista per lui è un emerito sconosciuto e non vuole impegnarsi su un film a suo dire incentrato sulle auto. Quando tuttavia legge la sceneggiatura, cambia idea. Bernard Hermann porta a termine la partitura musicale nel dicembre 1975, pochi giorni prima della sua morte. Il film è dedicato alla sua memoria.
Taxi Driver viene distribuito nei cinema americani a partire dall'8 febbraio 1976. A fronte di un budget di quasi due milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassare a livello internazionale oltre 28 milioni di dollari. Ottiene inoltre quattro nomination agli Oscar, incluse quelle per miglior film e miglior attore protagonista, non trionfando in nessuna categoria, ma vincendo la Palma d'Oro del Festival di Cannes, nonostante i fischi che accolgono la prima visione.
Un curioso, e al contempo drammatico, effetto collaterale derivante dall'uscita di questa pellicola si verifica il 30 marzo 1981. Un uomo di nome John Hinckley Jr. vede il film e rimane ossessionato dall'attrice Jodie Foster, a cui comincia a inviare decine di lettere e poesie e che cerca al telefono più volte, un atteggiamento che oggi sarebbe definito stalking.
Già preda di turbe mentali, Hinckley decide di attirare l'attenzione dell'attrice uccidendo il presidente Ronald Reagan, così come Bickle aveva cercato di assassinare il candidato Palantine. L'attentato ha luogo appunto il 30 marzo 1981: fallisce, ma un proiettile di rimbalzo ferisce Reagan al petto.
Al processo, Hinckley viene dichiarato totalmente incapace di intendere e di volere e confinato in un ospedale psichiatrico, da cui esce solo nel 2016 con numerose condizioni restrittive che con ogni probabilità permarranno finché è in vita.
Può apparire strano che un film simile possa avere un sequel, eppure l'idea è stata quantomeno discussa a partire dal 1998, quando De Niro suggerisce la cosa a Scorsese e Schrader, dicendo che sarebbe interessante vedere dove si trova adesso Travis Bickle. Schrader boccia subito la cosa come l'idea più stupida che abbia mai sentito. Un'idea che non raccoglie nemmeno un concreto entusiasmo da parte di Martin Scorsese nel corso degli anni e che diviene lettera morta dopo il 2013.
E questa è la fine della storia.

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