La serie regolare di Capitan Marvel è giunta al suo epilogo, ma ci sono ancora alcune storie da raccontare dell'eroe. Era pratica comune, molti anni fa, programmare le serie con largo anticipo, quindi realizzando e disegnando gli albi ben prima della loro uscita ufficiale, oppure avendo da parte alcune storie d'archivio in casi di emergenza.
Con la conseguenza a volte che sceneggiatore e disegnatore venivano regolarmente pagati, ma la loro storia non veniva pubblicata. Tuttavia molto spesso le serie antologiche andavano a compensare questa mancanza.
Non fa eccezione, dunque, Capitan Marvel, che ricompare sulla seconda incarnazione di Marvel Spotlight nei numeri dall'uno al quattro e nell'ottavo numero, pubblicati dal 1979 al 1981, scritti da Doug Moench, Archie Goodwin e Mike W. Barr e disegnati da Pat Broderick, Steve Ditko e Frank Miller.
La conquista della Terra da parte del computer vivente ISAAC, il piano segreto di Thanos, è stata sventata da Mar-Vell e dai suoi alleati Drax e Rick Jones, ma ISAAC tiene ancora in ostaggio Mentore e gli altri abitanti di Titano.
Capitan Marvel ritorna dunque sul satellite di Saturno per liberarli da questa prigionia e qui lo attende anche Elysius, che potrebbe sostituire la scomparsa Una nel suo cuore.
Infine l'eroe dovrà risolvere l'enigma di una dimensione parallela capace di prelevare le ombre e le anime altrui, compresa quella di Mar-Vell.
Essendo queste storie d'archivio e racconti riempitivo non c'è molto da dire. Tuttavia la loro pubblicazione ha avuto quantomeno il merito di portare una risoluzione alla trama del piano segreto di Thanos e di ISAAC, bruscamente interrottasi con la conclusione della serie regolare.
La cosa consente anche lo sviluppo della nuova relazione tra Mar-Vell ed Elysius, quest'ultima destinata - seppur in maniera insolita - ad avere un ruolo molto importante in un allora lontano futuro.
Chiudono il tutto due storie autoconclusive con uno Steve Ditko che con poche linee crea il suo stile inconfondibile omaggiando sé stesso e il suo ciclo del Dr. Strange (anche se, per quel poco che lo si conosce, forse non avrebbe gradito che si dicesse questo) e un Frank Miller agli esordi e lontano dalle atmosfere urbane e cupe che poi lo hanno reso famoso.
Quindi, queste sono state le avventure di Mar-Vell. Da spia degli esordi, a eroe sotto copertura sulla Terra, fino a diventare il Protettore dell'Universo.
Rimane l'ultima storia, quella che ha segnato un'intera epoca.
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