Già, i rapporti tra uomo e donna sono quanto di più complicato possa esistere sulla Terra. Qualcosa di multisfaccettato ma al tempo stesso difficile da inquadrare in specifiche casistiche. E siccome una storia d'amore può finire in felicità o tragedia, la commedia all'italiana non ha mancato nel corso dei decenni di buttare il proprio occhio su questo argomento.
Decine, centinaia sono i film che ne parlano. E uno di questi è Maschi Contro Femmine, diretto da Fausto Brizzi, scritto da Fausto Brizzi, Massimiliano Bruno, Valeria Di Napoli e Marco Martani e distribuito nei cinema nell'ottobre 2010.
Quattro storie con minimi legami vengono narrate. La relazione extraconiugale tra l'allenatore di pallavolo Walter Bertocchi (Fabio De Luigi) e la pallavolista Eva Castelli (Giorgia Würth), nata da un allontanamento di quest'ultimo dalla moglie e che rischia di costargli sia il matrimonio che il lavoro come allenatore.
L'insolita storia d'amore tra il donnaiolo Diego (Alessandro Preziosi) e l'ambientalista Chiara (Paola Cortellesi). Nata per caso e che, al rifiuto di lei, getta lui in un'impotenza sessuale dalla quale sembra non essere in grado di riprendersi se non riconquistandola.
Andrea (Nicolas Vaporidis) e Marta (Chiara Francini). Amici di lunga data e coinquilini la cui amicizia viene messa a rischio dall'arrivo di Francesca (Sarah Felberbaum), di cui entrambi si invaghiscono e la quale non si fa problemi a metterli l'uno contro l'altra.
E infine Nicoletta (Carla Signoris), ultraquarantenne in crisi col marito e che non si trova più a proprio agio col proprio corpo. Ma un amante segreto e impensabile l'aiuterà a ritrovare la serenità.
Siamo proprio dalle parti delle classiche commedie romantiche, con protagonisti di tutte le età e per pubblici - che non abbiano troppe pretese - di tutte le età,
Il cinema italiano ha sempre avuto un buon approccio rispetto a questo genere, adattandolo alle varie condizioni sociali che si sono succedute e ai vari decenni di storia che hanno attraversato la nazione. Da quegli amori di borgata o di quartiere nati dalle ceneri della sconfitta di una guerra, simboli di rinascita e speranza per rassicurare le nuove generazioni, fino a giungere a relazioni di diverse classi sociali o diverse nazionalità per riflettere un differente scenario.
Maschi Contro Femmine sembra rifarsi proprio a quelle commedie degli anni '50 del ventesimo secolo, alcune delle quali avevano una sorta di struttura episodica. Quindi storie semplici, immediate e con protagonisti personaggi con una psicologia che non ha bisogno di eccessive analisi. Un prodotto pensato per un sano, rassicurante divertimento, non solo a San Valentino.
Con una differenza rispetto al passato. Ormai quei quartieri, quelle borgate non esistono più, la storia e la progressiva urbanizzazione li hanno inglobati. Ora le storie d'amore sono vissute al cinema in grossi complessi condominiali, tra gente che pratica diverse professioni e che difficilmente nel passato si sarebbero potute incontrare.
Ma, e ognuno è libero di ritenerlo un pregio o un difetto, questo mondo che ha ridotto le distanze virtuali tra le persone ha anche contribuito ad avvicinare le persone. E quindi questa commedia è una sorta di ucronia, un film degli anni '50 che ha viaggiato nel tempo di sessant'anni. Per raccontare un sentimento universale quale è l'amore.
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