giovedì 13 febbraio 2025

Fabolous Stack of Comics: Ms. Marvel - Nata per Combattere


L'anno è il 1977 e la società americana sta cambiando in maniera profonda. Dopo anni in cui sono rimaste nelle retrovie (un'iperbole, non è proprio così, ma contribuisce a delineare il contesto) le donne americane iniziano a far sentire la propria voce.
Grazie a scrittrici e intellettuali quali Gloria Steinem, le donne reclamano un posto diverso nella società, che non le veda confinate metaforicamente in cucina e ad accudire i figli (questa è una banalizzazione che serve a giungere al punto successivo).
Tale istanze si concretizzano, tra le altre cose, in una rivista diretta dalla stessa Steinem che popolarizza un termine riferito alle donne single prima poco usato: Ms.
E il fumetto americano poteva restare a guardare? Ovviamente no! Ed ecco dunque che, dai meandri della saga di Capitan Mar-Vell, viene ripescato un personaggio allora secondario destinato a un grande futuro. Il 1977 è infatti anche l'anno in cui esordisce la serie Ms. Marvel, scritta da Gerry Conway e Chris Claremont e disegnata da John BuscemaJim Mooney e Sal Buscema.
Carol Danvers si è dimessa dal suo posto alla NASA ed è diventata una scrittrice di successo. Decide così di accettare la direzione di una rivista, Woman, propostale da J. Jonah Jameson.
Ma Carol Danvers nasconde un segreto, in principio ignoto persino a lei stessa: è anche la supereroina Ms. Marvel. Ma come una semplice umana ha ottenuto dei poteri che la rendono un ibrido Kree? E cosa accadrà quando le due personalità, quella di Carol e quella di Ms. Marvel, entreranno in conflitto per il predominio della mente?
Come se non bastasse, l'eroina finisce nelle mire di M.O.D.O.K., il quale - estromesso dall'AIM - mira a riprenderne il controllo. Con le buone, ma soprattutto con le cattive.
Gerry Conway con le prime storie prepara il terreno, ma abbandona presto, lasciando così spazio a Chris Claremont.
L'iniziale, dichiarato intento è quello di creare una "supereroina femminista", qualsiasi cosa voglia dire. E lo si fa prendendo un comprimario della serie di Capitan Marvel che, a seguito degli eventi di E un Fanciullo Ti Guiderà, ha acquisito in maniera un po' particolare dei superpoteri, tra cui il settimo senso. Ovvero l'intuito femminile sotto forma di superpotere, non chiedete altro... ma in realtà è null'altro che una sorta di preveggenza.
Il fatto che Carol Danvers diriga una rivista dedicata a un pubblico femminile e scriva articoli incentrati su importanti figure femminili della società americana la rende la Gloria Steinem del Marvel Universe (figura reale che magari potete approfondire guardando The Glorias con Julianne Moore). Il tutto chiaramente "banalizzato", in assoluta buona fede, per arrivare al pubblico di riferimento dei fumetti supereroistici.
Ma poi le cose con Chris Claremont cambiano. Non giudicando evidentemente interessanti le tematiche pseudo-femministe, si concentra in realtà su un altro aspetto introdotto da Conway. Ovvero delle due personalità in conflitto, quella di Carol Danvers e Ms. Marvel, che risultano come due esseri in contrasto tra loro e in lotta per il predominio. Ma che in realtà sono la stessa persona.
Pur masticato dalla narrativa supereroistica e da un'esigenza di semplificazione, qui si parla in maniera aperta e dichiarata di disturbo bipolare. Il fumetto, dopo le battaglie tra buoni e cattivi della Silver Age senza zone di grigio, tenta un approccio verso tematiche più mature, come fatto ad esempio da Jim Starlin durante i suoi cicli di Capitan Marvel e Warlock.
Chiaramente la risoluzione è rassicurante: bisogna saper accettare tutti gli aspetti della propria personalità, sia i buoni che i meno buoni. Ma va di sicuro apprezzato il tentativo. Lo sceneggiatore porterà avanti queste tematiche durante il suo lungo ciclo degli X-Men, che magari analizzeremo su questi lidi e di cui questa serie può considerarsi una sorta di prologo per vari motivi.
Intendiamoci, ci sono anche le trame supereroistiche, che non vengono affatto messe da parte e dove M.O.D.O.K. la fa da padrone come primo principale avversario dell'eroina. Trame che contribuiscono sia al conflitto interiore di Carol Danvers/Ms. Marvel che al suo processo di maturazione ed accettazione.
Poiché, oltre che affermarsi come donna e come scrittrice, si sottolinea come sia ugualmente importante affermarsi anche nella propria identità. In un certo senso lo si può vedere come una sorta di superpotere.

Nessun commento:

Posta un commento