I temi dell'amore romantico in una società più frenetica rispetto al passato e delle interazioni tra uomini e donne, croce e delizia del genere umano nella sua quasi totalità, non potevano evidentemente rimanere confinati a un'unica pellicola.
E così ecco che, dopo Maschi Contro Femmine, giunge quasi subito (anche perché le due pellicole sono state girate in contemporanea stile Harry Potter o Avengers) Femmine Contro Maschi, diretto da Fausto Brizzi, scritto da scritto da Fausto Brizzi, Massimiliano Bruno, Valeria Di Napoli e Marco Martani e distribuito nei cinema nel febbraio 2011.
Questo nuovo film si incentra su alcuni comprimari che avevamo visto più o meno di sfuggita nel primo film e che qui diventano i protagonisti tramite altre tre storie con collegamenti minimi.
Rocco Mazzotta (Salvatore Ficarra) e Michele Cirillo (Valentino Picone) sono grandi amici e appassionati dei Beatles, tanto da essere parte integrante di una loro cover band con la quale intendono vincere un importante festival musicale. Ma questa passione non è vista di buon occhio dalle rispettive compagne e rischia di mettere a rischio la loro amicizia.
Piero Nicolazzo (Emilio Solfrizzi) e Anna (Luciana Littizzetto) sono sposati da anni e, nonostante le evidenti differenze di carattere, si vogliono bene, ma lei non sopporta proprio i modi poco eleganti di lui e il fatto che dedichi troppo tempo al calcio.
A seguito di un incidente fortuito, Piero perde la memoria, avendo ricordi fino al tempo del liceo, quando la storia tra i due era appena iniziata. Anna decide allora di approfittarne, rendendo Piero l'uomo che avrebbe sempre voluto che fosse.
Marcello Vandini (Claudio Bisio) e Paola Balestri (Nancy Brilli) sono divorziati da anni e lei è andata a convivere con un altro uomo. Quando però Marcello apprende che alla madre Clara (Wilma De Angelis) rimangono pochi mesi di vita a causa del cuore malato, non potendo costei più essere autosufficiente si trasferisce nell'ex appartamento dei due. E loro, per non darle un colpo fatale, decidono di fingere che il matrimonio sia ancora in piedi, con tutte le conseguenze del caso.
La formula episodica, tanto cara al nostro cinema italiano fin dagli arbori o giù di lì, e il tema delle relazioni tra uomo e donna, anche questo tanto caro al nostro cinema italiano fin dagli arbori o giù di lì, non è certo qualcosa che si possa abbandonare così d'improvviso. Anche perché offre praticamente infinite possibilità narrative.
E così si prosegue sulla falsariga del primo film. L'universo narrativo è il medesimo, i personaggi di contorno ora protagonisti erano già noti agli spettatori (pur essendo alcuni apparsi per davvero pochi minuti in Maschi Contro Femmine) e c'era stata anche qualche battuta che in qualche modo aveva anticipato il loro finire sotto i riflettori in un momento successivo.
Come detto, le due pellicole sono state girate in contemporanea. Quindi i protagonisti del primo film diventano in questo caso i personaggi di contorno, alcuni solo per una scena addirittura, e questo insolito sequel ne diventa una sorta di completamento.
Possiamo dunque vedere le due pellicole come una sola, divisa in due parti per comodità e legittimi obiettivi di un incasso maggiore. Quindi anche questa appare come un rifacimento moderno di quelle commedie degli anni '50 del ventesimo secolo, alcune delle quali avevano una sorta di struttura episodica.
E che presenta anche qui storie semplici, immediate e con protagonisti personaggi con una psicologia che non ha bisogno di eccessive analisi.
Molto è dunque lasciato anche alla resa degli attori nell'adattarsi alle scene comiche, con Claudio Bisio e Nancy Brilli che - forse per maggiore "anzianità" e grazie a un sottotesto drammatico presente nel loro episodio - appaiono svettare in mezzo agli altri, troppo rinchiusi nei loro personaggi televisivi di successo e da cui non riescono a staccarsi.
Maschi e Femmine, Femmine e Maschi sono Contro e Insieme ancora e per chissà quanto tempo. Non dubitiamo che questo tema ritorni ancora, qui e altrove. Ora e per sempre, nella salute e in malattia, in ricchezza e povertà.
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