martedì 27 luglio 2021

Libri a caso: Il Giallo di Montelepre


Ritorniamo nella Sardegna dei primi anni '60 del ventesimo secolo, insieme al Tenente dei Carabinieri Giorgio Roversi, a Luigi Gualandi e la sua famiglia allargata di Villa Flora, grazie al secondo romanzo del ciclo ideato da Gavino Zucca, pubblicato nel 2018 da Newton Compton Editori e intitolato Il Giallo di Montelepre.
È il dicembre del 1961, a Sassari, è passata poco più di una settimana dalla risoluzione del primo caso, Il Mistero di Abbacuada. Mentre tutti si preparano a festeggiare il Natale, il tenente Roversi riceve da Bologna la visita di Flavia Lanzerini, la quale è collegata all'evento che ha causato il suo trasferimento dal capoluogo emiliano.
Al contempo, la città è scossa dal brutale omicidio di un mendicante soprannominato Millomì: sembra in principio una banale rissa finita male, ma in realtà dietro il suo assassinio vi è un segreto rimasto sepolto per anni e che affonda le sue radici in un passato poco radioso per la terra sarda e per l'intera nazione.
Con l'ambientazione e il background di buona parte dei personaggi già definiti nel primo romanzo, in questa opera seconda l'autore si concentra sull'approfondimento del passato di Roversi - rimasto volutamente sottotraccia fino a questo momento - nonché sul definire al meglio le personalità di Luigi Gualandi, dei numerosi abitanti di Villa Flora (inclusi i factotum e le cameriere, che sono tutti trattati come figli adottivi, da qui il concetto di famiglia allargata ante-litteram) e - ultimo ma non ultimo - sviluppare di più la trama a sfondo giallo.
Quest'ultima, rispetto a quella del primo romanzo - che era ingabbiata nella presentazione dei personaggi, seppur ben presente - risulta ben trattata e delinea un particolare periodo storico italiano, nonché le sue conseguenze, che nell'epoca in cui è ambientata la storia rappresenta ancora una ferita fresca. Non si ricorre tuttavia a facili sensazionalismi o retoriche, tranne qualche scena alla Tex Willer (il personaggio preferito dai due protagonisti) qua e là, del tutto accettabili.
Vi sono anche un paio di sottotrame, che contribuiscono a dare maggior risalto a qualche personaggio "secondario", anche se questa definizione è molto ristretta se paragonata all'importanza che hanno nel piano generale di questa saga.
Alla fine di quest'opera abbiamo ormai tutti i personaggi sulla scacchiera, pronti a fare nuove mosse. Alcune possono essere prevedibili, per altre dovremo studiare attentamente i futuri sviluppi. Li aspetteremo con gioia.

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