L'Italia in tal senso non è differente dagli altri paesi quando si parla di uso e abuso dei cellulari e di Internet. Le generazioni più giovani sono venute al mondo con questi oggetti come parte integrante del vivere quotidiano e anche le persone più mature cercano di padroneggiarli, a volte con risultati discutibili, a volte impiegandoli in maniera intelligente.
Secondo molti, questo ha ridotto di molto la comunicazione verbale delle persone, anche tra persone che si conoscono, a favore di una virtuale con tutti i suoi difetti, ma anche qualche pregio. A seconda della persona cui lo chiedete, questo è un bene assoluto o un male assoluto, senza che nella maggior parte dei casi si tengano in considerazione le tante zone di grigio.
Oppure sì, come si può vedere in Sconnessi, diretto da Christian Marazziti, scritto da Christian Marazziti, Michela Andreozzi e Massimiliano Vado e distribuito nei cinema nel febbraio 2018.
Ettore Ranieri (Fabrizio Bentivoglio) è uno scrittore in profonda crisi creativa che si è risposato con una ragazza romana di borgata, Margherita Catenacci (Carolina Crescentini).
Per festeggiare il compleanno dello scrittore, le famiglie di lui e di lei si ritrovano presso la casa di montagna di Ettore Ranieri, innevata e isolata dalla civiltà.
A parte Ettore, tutti gli altri a vario titolo sono dipendenti dai cellulari e da Internet, con gran dispiacere dello scrittore che ama vivere nel passato. Ma quando per un misterioso incidente salta la connessione e bisogna attendere alcuni giorni perché ritorni, si scatena il panico e tutti i componenti delle due famiglie dovranno trovare un nuovo equilibrio in una vita senza tecnologia che non hanno mai sperimentato.
C'è sempre il rischio, quando si va a parlare di uso della tecnologia nell'era moderna e delle alternative che ci sono, che si scivoli nell'effetto boomer. Quello che porta a rimpiangere i bei tempi andati, a quando i cellulari non esistevano e tutti conoscevano tutti (e si odiavano anche) e i tempi erano più innocenti, con tanto di razzismo e omofobia strisciante. Così come essere eccessivamente progressisti lodando la tecnologia, facendo finta di non notare gli immensi interessi economici e politici che dietro vi sono.
E quindi questo film decide di non seguire né l'una, né l'altra strada e quello che racconta in realtà sono gli accordi e in particolar modo i disaccordi di due famiglie disfunzionali, con tanto di rancori decennali, tradimenti e personalità bipolari.
Elementi di distacco che sono noti oppure vengono tenuti segreti agli altri, ma che la scomparsa della connessione wi-fi (una sorta di muro invisibile per nascondere queste cose) costringe a far venire alla luce, con tutte le conseguenze del caso. Ma, pur essendo disfunzionali, le due famiglie hanno in sé anche la capacità del perdono e dell'affetto.
Che poi il crollo della connessione sia un caso o meno, lo scopriremo, ma alla fine non sarà una cosa così fondamentale, quello che conta alla fine è ciò che accade dopo e che va a modificare il micromondo di queste due famiglie. Forse ancora disfunzionali, ma di certo ora più unite.
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