martedì 16 gennaio 2024

Fabolous Stack of Comics: Il Dr. Destino - Astonishing Tales


Creato nel 1962 da Stan Lee e Jack Kirby, Victor Von Doom, alias il Dr. Destino, è divenuto già dopo qualche anno un personaggio capace di trascendere l'essere semplicemente un malvagio.
Dopo che le sue origini - una parte delle sue origini - sono state narrate in Fantastic Four Annual 2, questo personaggio ha assunto sfaccettature sempre più interessanti agli occhi dei lettori, tanto da spingerli a chiedere all'epoca storie a lui solo dedicate, senza quei quattro guastafeste che regolarmente sventano i suoi piani.
E la Marvel, da sempre buona imbonitrice, non si è fatta pregare troppo e ha reso il Dr. Destino protagonista di un serial pubblicato tra il 1970 e il 1971 sui primi otto numeri di Astonishing Tales. Ai testi vi sono Roy Thomas, Larry Lieber e Gerry Conway, mentre alla parte grafica troviamo Wally Wood (nientemeno), Gene Colan (nientemeno 2) e George Tuska (nientemeno 3).
Mentre sembra esservi un muto dissenso tra gli abitanti di Latveria verso il proprio reggente, il Dr. Destino deve fronteggiare la rivolta del Principe Rodolfo, precedente sovrano della nazione, il quale è spalleggiato da un misterioso Uomo Senza Volto.
Ma le minacce non terminano qui per Latveria e Victor Von Doom, il quale deve anche controbattere a un'offensiva del Teschio Rosso e dei suoi Esiliati, per concludere con un drammatico scontro col diavolo in persona per salvare l'anima di sua madre dall'inferno.
Si può intuire, pur in questa serie di storie piene di amabile follie degli anni '70 del secolo scorso, come mai il Dr. Destino risulti un personaggio così affascinante agli occhi dei lettori. Poiché è sì uno di quei classici supercriminali dediti alla dominazione del mondo, ma presenta anche come personaggio alcune complessità che lo distanziano da questa stessa tipologia di supercriminali.
A partire dalle sue radici. Se gli altri criminali sono malvagi e spietati perché così devono essere per ordini dall'alto o per natura (vedi il Teschio Rosso), oppure sono abbienti, Victor Von Doom presenta invece umili origini e vede i suoi piani di dominio come un riscatto verso quel mondo che l'ha osteggiato in passato, inclusi i precedenti governanti del suo paese, la comunità scientifica e quella supereroistica (poi che questa sia diventata un'ossessione maniacale, nessuno lo nega).
Ma vi è di più. Una lotta interiore per dimostrare di essere il migliore, per poter vincere ogni sfida nonostante le difficoltà. Ed è qui che entra in gioco la celebre trama della madre prigioniera all'inferno, qui introdotta per la prima volta - e che risulta la storia più drammatica dell'albo per il senso di impotenza del personaggio che riesce a trasmettere - e che troverà una risoluzione solo molti anni dopo.
Anche se, occorre dirlo, queste storie hanno subito molto il passare del tempo - praticamente poco più di dieci anni dopo erano già invecchiate, figuriamoci oltre cinquant'anni dopo - hanno introdotto concetti interessanti su cui poi altri scrittori hanno ideato racconti memorabili. Ebbene sì, anche questo è il bello del fumetto.

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