Dopo Il Mondo di Sgrinfia, passano quattro anni prima di vedere una nuova storia del Commissario Eugenio Spada, di Gianluigi Gonano e Gianni De Luca.
Quattro anni in cui la minaccia delle Brigate Rosse, nate nello stesso decennio in cui Eugenio Spada inizia a vivere le proprie storie, diviene sempre più concreta. Pur con già alcuni omicidi alle spalle, il gruppo terrorista arriva nel marzo 1978 a rapire Aldo Moro, ex Presidente del Consiglio, che viene ritrovato cadavere in un auto poco meno di due mesi dopo.
Questo rappresenta l'apice degli anni di piombo, gli anni fin troppo reali e spietati in cui agisce il fittizio Commissario Spada, il quale vivendo nel presente di allora deve fronteggiare anche questa minaccia. Già in passato ha affrontato organizzazioni terroristiche, ma nulla può prepararlo alla saga in tre parti I Terroristi, pubblicata nel 1979 su Il Giornalino.
Da qualche tempo il gruppo rivoluzionario Aut-Aut sta compiendo atti di ribellione civile. Non solo volantinaggio e propaganda contro gli organi statali, ma si è reso anche responsabile di rapine e sequestri di persona.
Il Commissario Spada e i suoi uomini individuano un covo del gruppo e ne catturano i componenti, ma una ragazza di nome Valeria Vergani riesce a fuggire. Verrebbe comunque ritrovata dalla polizia se non venisse protetta da Franco Ardessi, un musicista che si innamora di lei.
Mentre Franco cerca di ritrovare Valeria, che scappa via da lui, il Commissario Spada deve impedire un escalation del terrore, venendo messo a capo di uno speciale nucleo operativo, mentre al contempo si creano forti contrasti tra lui e il figlio Mario.
Sono passati nove anni dalla prima storia che ha visto protagonista il Commissario Spada. Se in quel contesto avevamo inevitabilmente un personaggio senza background, dopo ormai dieci saghe il suo passato, il suo presente e la sua caratterizzazione sono ben delineate.
Spada, da integerrimo difensore della legge, è disposto a tutto purché l'ondata di violenza abbia fine, utilizzando anche mezzi coercitivi e violenti, seppur roso da dubbi al riguardo in alcune occasioni.
Gli fa da contraltare un giovane collega, Corsini, il quale è convinto che occorra cercare un dialogo con questi terroristi, i quali sono tutti giovani ragazzi e quindi coi loro atti esprimono un malessere verso la società.
Ovviamente, essendo Il Giornalino rivolto principalmente ai giovani cattolici, non poteva promulgare messaggi di violenza o ritorsione e, per quanto possa apparirci insolito questo tipo di messaggio ora, era vieppiù anticonformista quando la storia venne pubblicata, considerata l'era del terrore che la società italiana stava vivendo.
Per certi versi ritorna il tema della distanza tra generazioni visto anche ne Il Caso della Freccia, tra i genitori cresciuti nell'immediato dopoguerra e i figli che hanno conosciuto una società diversa reduce da una forte crescita economica. Mario appare vivere in un mondo distante rispetto a suo padre, come se non lo riconoscesse più, cosa che lo porta talvolta a simpatizzare per criminali quali Geronimo. Decisamente un altro personaggio rispetto alla prima storia, quando la sua unica preoccupazione erano i voti a scuola.
In quella che all'epoca era una società che sembrava precipitare verso la follia ma stava anche reagendo, il Commissario Spada incarna alla perfezione lo spirito dei tempi. Una persona che è convinta di agire nel giusto e quindi non capisce perché altre persone, a partire da suo figlio, non lo supportino. Pur combattendo una giusta battaglia, rischia anche di perdere ciò che ha di più caro al mondo per una mancanza di dialogo.
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