Ogni scrittore ha avuto degli esordi, a volte incerti, a volte imbarazzanti, a volte premonitori di ciò che quello scrittore sarebbe divenuto. E ogni scrittore ha un punto di vista diverso rispetto a quegli esordi: a volte prova un sincero imbarazzo e preferisce non parlarne, a volte li tiene cari così come i suoi periodi narrativi migliori.
E a volte questi esordi rischiano di scomparire per sempre. Come stava per accadere a una delle prime opere di Fritz Leiber, L'Esperimento di Daniel Kesserich (The Dealings of Daniel Kesserich: A Study of the Mass-Insanity at Smithville). Scritto da Leiber nel 1936, mentre scambiava lettere con H.P. Lovecraft, a seguito di vari rifiuti di pubblicazione è stato poi perduto dallo scrittore (noi perdiamo le bollette pagate dieci anni fa, gente come loro dei manoscritti, vedi la differenza), fino a quando è stato ritrovato e pubblicato nel 1997, pochi anni dopo la morte di Leiber.
Un uomo di nome George Kramer si reca nella piccola città di Smithville, per ritrovare un suo caro amico di quando era studente, John Ellis, rimasto da poco vedovo della moglie Mary. Solo che (potevamo dubitarne?) appena giunto a Smithville inizia ad essere testimone di strani eventi che fanno capo a un altro suo ex compagno di studi, Daniel Kesserich, una sorta di figura eterea della popolazione di Smithville. E tutto sembra proprio ricondurre alla scomparsa di Mary... o presunta tale.
Che questo romanzo breve sia un'opera d'esordio è evidente. C'è un ritmo narrativo forsennato, che va aldilà della brevità dell'opera, e molto spesso il protagonista va avanti nelle sue scoperte, quindi la trama progredisce, perché si imbatte in alcune situazioni per caso. Insomma, il mezzo narrativo più scontato che possa esistere, anche nel secolo scorso.
Gli influssi di Lovecraft ci sono - ho notato echi de Il Caso di Charles Dexter Ward per certo - ma non sono troppo pressanti e Lieber si allontana dal suo primo mentore per poi cercare un'altra strada. Una strada che è comunque molto debitrice di H.G. Wells e di un certo personaggio con le bende attorno al volto.
Di certo non sarà una lettura che rimarrà indelebile nei vostri ricordi, ma chi apprezza Fritz Leiber, e anche un certo modo di fare fantascienza del secolo scorso, avrà modo di apprezzare quest'opera.
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