domenica 7 febbraio 2021

A scuola di cinema: La Maschera di Zorro (1998)

Creato nel 1919 dallo scrittore Johnston McCulley, il personaggio di Zorro non ha mai perso del tutto l'icona di popolarità che lo circonda, pur venendo ogni tanto surclassato da altri campioni della letteratura popolare quali ad esempio i sempreverdi Sherlock Holmes e James Bond.
Questo personaggio è stato protagonista di numerose pellicole nel corso dei decenni, sin dai tempi del cinema muto, anche se ormai non vengono più prodotti da svariati anni film rilevanti che lo vedano protagonista, Sembra perciò quasi inevitabile che una delle ultime pellicole incentrate su di lui veda un passaggio del testimone, una sorta di fine di un'era.


Verso la fine del 1992, la Tristar Pictures - in collaborazione con la Amblin Entertainment di Steven Spielberg - inizia a pianificare la produzione di un nuovo film incentrato su Zorro. In principio, Spielberg vorrebbe esserne il regista, ma decide alla fine di ritagliare per sé solo il ruolo di produttore.
Un primo trattamento di sceneggiatura viene completato da Joel Gross nel 1993, mentre come regista viene selezionato Mikael Salomon, il quale individua in Sean Connery l'attore perfetto per interpretare l'anziano Diego De La Vega. Tuttavia, dei ritardi nel progetto portano sia Salomon che Connery a ritirarsi da esso nella seconda metà del 1995.
In sostituzione di Salomon viene assunto Robert Rodriguez, poiché la produzione ha apprezzato molto i film El Mariachi e Desperado. E proprio da quest'ultima pellicola, Rodriguez porta con sé il protagonista, Alejandro Murrieta: Antonio Banderas.
Rodriguez, però, rinuncia pochi mesi dopo poiché è sua intenzione sviluppare un film con temi maturi e scene di violenza, mentre la produzione invece vuole una pellicola più family-friendly e alla portata di tutti.
Con l'abbandono di Robert Rodriguez, la successiva scelta come regista ricade su Martin Campbell, il quale ha diretto da poco 007: GoldenEye. Costui in principio rifiuta, ma riceve poi una telefonata da parte di Steven Spielberg in persona, il quale riesce a convincerlo, cosa che lo porta a non dirigere nell'immediato un nuovo film con protagonista James Bond.
Il trattamento originale di Joel Gross viene messo da parte e viene perciò concepita una nuova sceneggiatura da parte di John Eskow, Ted Elliott e Terry Rossio. Campbell la trova buona, ma sente che manca ancora qualcosa in termini di caratterizzazione dei personaggi e umorismo, così ne chiede una revisione a David Ward. Quest'ultimo, tuttavia, nonostante un notevole apporto, non viene alla fine accreditato.
Per il ruolo di Elena Montero, Spielberg nota un'attrice a quel tempo poco conosciuta grazie a una miniserie televisiva andata in onda nel novembre 1996 e incentrata sull'affondamento del Titanic: Catherine Zeta-Jones. La pellicola su Zorro è la prima in cui ha un ruolo significativo. In preparazione per la parte, l'attrice prende lezioni di danza ed equitazione e impara a parlare spagnolo.
Il ruolo dell'anziano Diego De La Vega, con l'abbandono di Sean Connery, viene proposto ad Anthony Hopkins, ma l'attore rifiuta poiché in quel periodo è preda di forti dolori alla schiena e non può accettare una parte che richiede in maniera inevitabile allenamento e sforzo fisico.
In cerca di un sostituto, Martin Campbell invia la sceneggiatura ad Alain Delon, che aveva in passato interpretato il personaggio di Zorro in un film del 1975, ma costui non gli risponde in alcun modo. Pochi giorni dopo, tuttavia, Hopkins si sottopone a un intervento chirurgico con tecnologia laser che riesce a placare i suoi dolori alla schiena, consentendogli così di accettare la parte nel dicembre 1996.
Per prepararsi alla sua parte, Antonio Banderas si allena con la squadra olimpica spagnola di scherma per circa quattro mesi. Insiste inoltre con la produzione di poter girare il maggior numero di scene possibili senza controfigura.
Una volta giunto sul set, l'attore spagnolo - e insieme a lui anche Anthony Hopkins e Catherine Zeta-Jones - viene affidato alle cure dell'esperto maestro d'armi Bob Anderson, il quale sottopone i tre a un intenso allenamento giornaliero della durata di due mesi.
Anderson non si fa intimorire dal loro status di star, dopotutto in passato ha dato lezioni di scherma anche a Errol Flynn e ha coreografato le battaglie con le spade laser di Star Wars, e alla fine rimane colpito in maniera particolare dall'abilità e dalla dedizione di Antonio Banderas, che reputa secondo solo a Errol Flynn.
Le riprese iniziano in via ufficiale il 27 gennaio 1997, presso Città del Messico, ma già il mese successivo devono essere interrotte per quattro giorni poiché Martin Campbell contrae una lieve forma di bronchite.
Ulteriori ritardi si verificano quando la dogana trattiene alcuni oggetti di scena, tra cui anche la spada che devono usare Hopkins e Banderas.
Durante una pausa tra una ripresa e l'altra, mentre Anthony Hopkins e Antonio Banderas sono costretti a restare sul set per non venire assediati dai fan, Catherine Zeta-Jones - a quel tempo ancora sconosciuta al grande pubblico - può concedersi il lusso di andare per i mercati di Città del Messico a fare compere. Il suo spagnolo è così fluente che alcune persone del posto si convincono che lei sia di origine latina, quando in realtà è gallese.
In principio, come da sceneggiatura, il film si conclude con la morte di Don Diego De La Vega, ma in fase di post-produzione questo finale viene ritenuto da Martin Campbell e Steven Spielberg troppo cupo e deprimente. Così, tre mesi dopo, viene girata una scena aggiuntiva che vede Alejandro Murrieta ed Elena Montero sposati e con loro figlio appena nato. Per questi piccoli ritardi e quest'ultima aggiunta, l'uscita del film, programmata in principio per la fine del 1997, viene rimandata all'anno successivo.
Le riprese si concludono il 5 giugno 1997.
La Maschera di Zorro (The Mask of Zorro) viene distribuito nei cinema americani a partire dal 17 luglio 1998. A fronte di un budget di 95 milioni di dollari, la pellicola arriva infine a incassare a livello internazionale oltre 250 milioni di dollari.
Un buon successo, seppur non epocale, che permette al nuovo Zorro di divenire egli stesso una nuova leggenda. Una leggenda che sette anni dopo continua grazie a un sequel... ma questa è un'altra storia.

2 commenti:

  1. Visto al cinema, amato.
    Zorro è uno dei primi "supereroi", mi piace che ci siano collegamenti con storie del passato... Un nuovo Zorro, non era male come idea. Mi piacerebbe sapere però com'erano le sceneggiature dei primi anni '90! :

    Penso comunque sia ora di dare a Zorro -tra McCulley e la Allende col suo prequel- una serie davvero ben fatta :)

    Moz-

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    1. Eh sì, una serie non sarebbe male. Murrieta, invece, ora preferisce la vita di campagna con le galline :)

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