domenica 14 febbraio 2021

Fabolous Stack of Comics: Karnak - Il Punto Debole in Ogni Cosa


Tra le tantissime creazioni del Dinamico Duo Stan Lee & Jack Kirby partorite durante il loro ciclo di oltre cento storie su Fantastic Four, gli Inumani occupano un posto particolare. Questa famiglia reale - e la straordinaria città segreta di Attilan - hanno infatti rappresentato il primo passo di un ciclo di storie incredibile, culminato con la celebre Trilogia di Galactus.
A questa razza segreta appartengono alcune personalità un po' borderline. Una di queste è Karnak, colui che è in grado di trovare il punto debole di ogni cosa, pur non essendosi mai sottoposto alle Nebbie Terrigene.
Costui è anche il protagonista della miniserie in sei numeri Karnak: Il Punto Debole In Ogni Cosa (The Flaw in All Things), scritta da Warren Ellis e disegnata da Gerardo Zaffino per i primi due numeri e Roland Boschi per i restanti quattro. A causa di alcune problematiche con il turn over dei disegnatori, la storia è stata pubblicata nell'arco di due anni, dal 2015 al 2017.
Tornato dal regno dei morti, Karnak cambia look e si stabilisce presso la Torre della Saggezza, dove insegna l'arte della meditazione a dei suoi fedeli adepti. Fino a quando l'agente Phil Coulson lo coinvolge nel caso del rapimento di un bambino esposto alle Nebbie Terrigene e, pur non avendo sviluppato in apparenza alcun potere, rapito da una costola dell'AIM.
Quella che appare come una comune sparizione, si trasforma ben presto in un incubo per Karnak, che rischia di veder crollare tutte le sue certezze filosofiche ed esistenziali, arrivando sull'orlo della follia.
In questa storia Karnak - complice la sua strana esperienza ultraterrena, cosa appena accennata ma ben chiara - diventa emblema di un totale nichilismo. Del pensiero per cui l'esistenza umana, sia come singola persona che come comunità, sia destinata al nulla, all'oblio, perché la falla dell'umanità che rende tutti imperfetti è presente in ognuno di noi. Quindi perché lottare per conseguire un risultato, qualsiasi risultato?
Dall'altro lato, tuttavia, l'avversario di Karnak non è un supercriminale - Ellis non ama molto questa dicotomia - bensì qualcuno che può seriamente compromettere questa visione nichilista. Qualcuno che ha trovato il punto debole nella visione di Karnak. La lotta tra i due diventa quasi una lotta filosofica, esistenziale, tra nichilismo e volontà di vivere.
Tra il secondo e il terzo numero vi è lo stacco grafico tra Gerardo Zaffino e Roland Boschi, uno stacco che si avverte, ma si tratta comunque di due disegnatori di tutto rispetto. E che sono entrambi eccezionali nel descrivere le scene di lotta senza dialoghi: è chiaro che Warren Ellis non ama molto l'arte oratoria di supereroi e supercriminali, la quale non si interrompe nemmeno quando se le danno di santa ragione.
Quindi spesso per pagine e pagine lo scrittore lascia giustamente spazio all'abilità dei disegnatori. Perché a volte il tempo delle parole termina ed è giusto lasciar spazio all'azione. Un'azione che però non manca mai di cedere il passo alla riflessione e allo sviluppo dei personaggi.

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