venerdì 16 maggio 2025

Netflix Original 178: Murder Mystery 2


Nel 2019 gli affiatati coniugi Nick Spitz e Audrey Spitz si sono ritrovati coinvolti in un insolito e caotico caso da risolvere in Murder Mystery. Tuttavia, grazie al loro affiatamento (appunto), alla capacità di saper cogliere alcuni indizi... e a molta, molta fortuna sono venuti a capo del mistero tra una battuta e una situazione comica.
Un'alchimia che ha funzionato. Non stupisce, dunque, che un sequel giunga poco tempo dopo. Ecco così Murder Mystery 2, diretto da Jeremy Garelick, scritto da James Vanderbilt e distribuito su Netflix a partire dal 31 marzo 2023.
Dopo aver brillantemente, diciamo così, risolto il loro primo caso, Nick Spitz (Adam Sandler) e Audrey Spitz (Jennifer Aniston) hanno aperto un'agenzia investigativa, ma gli affari non stanno andando affatto bene.
Un momento di distensione giunge quando un amico incontrato durante il primo caso, il Maharajah Vikram (Adeel Akhtar) li invita in India per il suo matrimonio. Ma va tutto storto quando Il Maharajah viene rapito e viene chiesto un riscatto.
Mentre alcuni omicidi vengono commessi, i principali sospettati di quanto accaduto... esatto, sì... sono ritenuti Nick e Audrey. E come se non bastasse devono anche fare i conti con un detective professionista, Connor Miller (Mark Strong), che cerca di metterli in pessima luce.
Ebbene, quando si ritiene una formula vincente si tende a ripeterla nella speranza che funzioni una seconda volta. E questo è quanto è avvenuto in questo sequel.
Le dinamiche tra i due coniugi, reminiscenti della saga dell'Hollywood vintage dell'Uomo Ombra e di certi batti e ribatti stile Woody Allen/Diane Keaton, ritornano più spumeggianti che mai (è un'iperbole la mia, si sappia). Caratterialmente diversi, ma che in questa loro diversità trovano un punto di incontro e una relazione stabile di cui il lavoro da investigatori è parte integrante.
Tutto questo viene condito, esattamente come la prima volta, con scene da commedia slapstick e con personaggi che circondano i due protagonisti che risultano se possibile più surreali di loro. Credetemi, ce ne vuole.
Il film è praticamente un susseguirsi di colpi di scena e battute, senza soluzione di continuità, come a voler lasciare lo spettatore senza fiato. Quindi stavolta non si bada troppo alla trama (certo, neanche nel primo film, ma lì la cosa era più velata), che procede lungo binari prevedibili, per dare occasione di mostrare - secondo un'ottica americana - la superiorità degli Spitz nei confronti degli europei e asiatici.
Un diversivo, rispetto ai thriller drammatici e seriosi che di solito imperversano.

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