mercoledì 21 maggio 2025

Libri a caso: Delitto in Cielo


Il delitto, così come l'amore, percorre tutto il mondo. Acqua, terra e pure cielo non sono esenti da questa insolita pratica. E quando la tecnologia avanza, in qualche modo chi compie un delitto troverà il modo di approfittarne.
Nel 1903 i fratelli Wright ideano il primo aeroplano e non passa molto tempo prima che questa invenzione inizi a fruttare denaro e sia utilizzata anche per scopi bellici, in special modo nel corso della Prima Guerra Mondiale.
Trent'anni dopo questa invenzione è ormai parte integrante della società, per chi può permettersela ovviamente. E li delitto giunge anche lì con Delitto in Cielo (Death on the Clouds) di Agatha Christie, pubblicato nel 1935.
Nell'aereo che parte da Parigi e deve giungere a Croydon ci sono svariate personalità: un dentista, due archeologi, una parrucchiera, due nobildonne... e un'usuraia. Il suo nome è madame Giselle Morisot e, come intuibile, nel corso degli anni si è procurata qualche nemico.
Così, quando l'aereo è in procinto di atterrare, un assistente di volo scopre con orrore che la donna, circondata da altre persone che non si sono accorte di nulla, è stata uccisa. L'arma che si ritiene sia stata usata è davvero particolare: una cerbottana utilizzata da alcune tribù africane che ha lanciato un minuscolo dardo intriso di veleno.
Tale cerbottana viene ritrovata sotto il sedile di uno dei passeggeri del volo, un detective belga di nome Hercule Poirot, il quale diviene così il primo sospettato!
Quando si tratta di delitti avvenuti in luoghi chiusi o in uno spazio confinato ben definito, la letteratura gialla va a nozze con questo tipo di concetto. Pensiamo solo ai celebri casi degli omicidi con la porta chiusa.
La gentile Agatha Christie si era già cimentata con questo topos narrativo l'anno precedente la pubblicazione di quest'opera, grazie ad Assassinio sull'Orient Express. Qui porta ancora più all'estremo quell'idea. Tra l'altro, per quanto ho potuto vedere, poi sfruttata davvero poco (in effetti quanti omicidi possono avvenire in un aereo, più consono per scene di azione alla Mission Impossible?).
Uno spazio ancora più ristretto, un delitto che è impossibile non vedere eppure avviene all'insaputa di tutti e la consueta rosa di sospettati che in apparenza non ha nulla a che fare con la vittima. Insomma, un Orient Express trasferitosi in cielo.
E un altro elemento in comune è la presenza di Hercule Poirot e delle sue cellule grigie. Agatha Christie ormai è più che a suo agio nel descrivere gli eventi: gli esordi sono ben lontani e anche quelli erano signori esordi. E dopo aver superato alcuni tragici eventi personali, la sua vena artistica non è venuta meno.
Tornano così, o meglio non sono mai scomparse, le descrizioni alla sua impeccabile maniera delle persone coinvolte nella vicenda e soprattutto le loro eccentricità. Qualche relazione amorosa lungo la via con tanto di Poirot nel ruolo di insolito Cupido. E i consueti trucchi di prestigio narrativi.
Alla fine Agatha Christie aderisce alla celebre teoria di Edgar Allan Poe per cui qualcosa di misterioso che avviene alla luce del sole, davanti a tutti, non viene notato. Anche un delitto tra le nuvole, dove il bianco candore viene macchiato dal rosso sangue.

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